George, un giornalista che cura una trasmissione di successo in tv, inizia a ricevere cassette anonime che spiano le uscite di casa sue e dei suoi familiari: si innesca una spirale di paura che riporta a galla vecchi ricordi d’infanzia...
Il film si apre sull’inquadratura di una casa in un quartiere elegante di Parigi, la classica abitazione di chi ha una vita tranquilla e, presumibilmente, nulla da nascondere.
Con grande maestria il registra ribalta il significato dell’immagine e ci ritroviamo nel salotto, a guardare insieme ai protagonisti una cassetta che riprende la facciata della casa, perche’ il film e’ girato in grandissima parte in interni per indagare quel che di nascosto, come recita il titolo originale, si trova tra le pieghe dell’esistenza di un’apparentemente serena famiglia borghese.
Le poche immagini in esterna mostrano comunque spazi prospicienti le abitazioni o i luoghi dove lavorano/studiano (sarebbe piu’ esatto dire rifugiano) i protagonisti di questa storia che rassicurati ancora dal senso di protezione dato dall’abitazione che torreggia alle loro spalle possono mostrare i muscoli davanti la marciapiede di casa, dimenticando di esser gente che vive in un acquario, abituata a vedere il mondo dietro un vetro, che sia quello della finestra o quello della tv da cui arrivano le immagini raccapriccianti di un mondo in guerra che vogliono tener fuori dalla porta per concentrarsi sui piccoli drammi familiari, drammi che a volte sfuggono al controllo e riverberano l’orrore esterno dentro questi piccoli mondi chiusi.
Haneke crea un gelido film da camera alternando l’esasperante lentezza di inquadrature fisse ai piani sequenza, per arrivare a scene di forte intensita’ emotiva: lo spettatore viene catturato dalle disavventure del protagonista, forse aspettandosi che abbia da nascondere qualcosa di ben piu’ grave di quel che ha in realta’ ma accorgendosi alla fine che il fascino del film non sta nello scoprire la colpa ma nell’appassionarsi alla vicenda come dimostra anche il racconto a cena dell’amico che potrebbe essere la reincarnazione di un cane.
Resta ancora da capire bene, pero', chi inviava le cassette.
Che ci sia un seguito?
Ciao
Scritto da: roy | 04 novembre 2005 a 08:21
Secondo me invece strutturandosi comunque come un giallo, il finale "sfuggente" mi ha lasciato con l'amaro in bocca.
(attenzione spoiler!)Ma tu li hai visti i due all'uscita di scuola? Io neanche li avevo visti!
Scritto da: Emanuela | 04 novembre 2005 a 11:18
aridaje con il sequel roy! :-D
li ho intravisti ma non visti parlare manu, io avevo pure visto il ragazzino che faceva majid fanciullo, pensa te! :-)
Scritto da: ava | 04 novembre 2005 a 13:14
ci sono, ci sono, parlano tra loro un po', poi il figlio dell'algerino se ne va e pierrot torna in cima alla scala a parlare coi suoi compagni. io li ho visti benissimo. e so anche che si stavano organizzando per mandare la prossima videocassetta. ;-)
Scritto da: claudio | 08 novembre 2005 a 17:26
guarda guarda come spoilereggia il nostro clos dopo che ha visto i films! :-DDD
Scritto da: ava | 08 novembre 2005 a 18:22
grande film, tra i migliori visti finora
Scritto da: filmleo | 14 novembre 2005 a 17:44
giusto, filmleo! :-)
Scritto da: ava | 15 novembre 2005 a 13:16