Rose e Maggie sono due sorelle molto unite ma completamente diverse: tanto la prima e’ insicura del suo aspetto fisico ma rigorosa e affidabile, altrettanto la seconda punta tutto sulla sua innegabile bellezza ed e’ sventata in tutto il resto. Una breve convivenza tra le due provochera’ una rottura apparentemente insanabile che invece permettera’ di affrontare i fantasmi di famiglia...
Se fosse stato girato nell’epoca d’oro Hollywood una pellicola del genere avrebbe avuto per protagoniste Bette Davis e Miriam Hopskin: paragonare la prova della brava Toni Collette con la mitica Bette Davis e’ certamente spropositato, invece Cameron Diaz regge perfettamente il confronto con la bionda antagonista per eccellenza della Davis dando una buona prova di recitazione.
Sempre in bilico tra commedia e melodramma, il lavoro di Hanson si fa scoprire a poco a poco, prendendosi tutto il tempo per raccontare i complessi rapporti tra le due sorelle e le dinamiche della loro famiglia, prestando grande attenzione ad atteggiamenti tipicamente femminili che van ben al di la’ della passione per le scarpe: gustosissima la scena in cui Rose, per capacitarsi di esser finita a letto con un uomo che ritiene troppo bello per se’, lo fotografa con cellulare per poter aver una prova tangibile dell’evento. Di stampo piu’ melodrammatico il momento in cui Maggy riesce ad affrontare la sua dislessia grazie all’aiuto di un professore emblematicamente cieco, quindi non suscettibile alla sua avvenenza.
Con il procedere della storia il tema della bellezza si fa secondario rivelando problemi ben piu’ seri che hanno a che fare con la madre morta prematuramente e sofferente di un problema mentale, tutte le fisime delle protagoniste appaiono sotto una nuova luce: la paura di ereditare la malattia.
Anche l’ingresso in scena della nonna di cui le due sorelle non sapevano piu’ nulla e’ interessante, non solo per l’evolversi della trama, ma anche per una sottile satira sociale: se prima il montaggio alternato mostrava la differenti vite di Rose e Maggy ora il confronto e’ tra Philadelphia, citta’ attiva e fredda e l’assolata cittadina della Florida dai colori pastello abitata da soli anziani.
Da segnalare anche le figure di contorno che delineano un universo femminile molto composito (c’e’ anche una matrigna in perfetto stile Cenerentola!) che ha la funzione di far da contrappunto al plot con alcune delle battute migliori.
ma quanto hai scritto durante la mia assenza.
Avrò di che leggere nei prossimi giorni, anche su... l'innominata
hehe ha cambiato nome ;-)
mi farà di nuovo lasciare l'url il tuo sito? Mah
nel dubbio non ci provo neanche, mi sembra una sorta di mobbing: da te l'urlO, da spider i commenti.
A poi
passim
Scritto da: | 25 novembre 2005 a 14:31
Quello che non ho capito è se vale la pena guardarlo questo film, :)
Scritto da: Nico Guzzi | 25 novembre 2005 a 16:05
bella domanda nico: diciamo che dipende dai gusti.. :-)
mannaggia passim torni e sei cosi' criptico, non ero piu' allenata! chi ha cambiato nome?
Scritto da: ava | 25 novembre 2005 a 19:22
Sei convincente, lo guarderò!
Scritto da: Nico Guzzi | 25 novembre 2005 a 20:02
criptico io? haha
come faccio a dirti chi ha cambiato nome se adesso è l'innominata?
http://www.desordre.biz/2005/11/the_interpreter.html#comments
:-D
passim
Attendo di leggerti su "l'educazione intima delle fanciulle"
Scritto da: passim | 25 novembre 2005 a 20:22
eh lo so: la forza di persuasione e' il mio punto di forza! ;-)
Scritto da: ava | 25 novembre 2005 a 20:26
innominata e rimossa passim! :-DDD
Scritto da: ava | 25 novembre 2005 a 20:28
votato su cinebloggers.
thanks.
Scritto da: vannij | 28 novembre 2005 a 20:24
aggiunto voto con estrema solerzia :-)
Scritto da: ava | 29 novembre 2005 a 13:46