Sex-symbol europeo degli anni ‘60 e ‘70, il divo francese, nato nel 1935, vanta una filmografia di tutto rispetto: il suo terzo lavoro fu Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, girato nel 1960, che gli diede la fama internazionale; sempre per Visconti nel 1963 vesti’ i panni di Tancredi ne Il Gattopardo mentre l’anno precedente aveva interpretato L’eclisse di Michelangelo Antonioni.
Nel 1967 Jean-Pierre Melville lo chiama per Frank Costello, faccia d’angelo capolavoro del polar francese dove il protagonista in realta’ si chiamerebbe Jeff Costello, trasformato in italiano per “esigenze di dopiaggio”, il nome originale ristabilisce immediatamente il nesso con il capolavoro di John Woo, The Killer (1989) ispirato al film francese: il protagonista interpretato da Chow Yun-fat si chiama infatti Jeffrey.
Il capolavoro melvilliano apre una nuova stagione per Delon che diventa uno dei piu’ stimati interpreti del polar, il poliziesco francese accanto al suo rivale Belmondo e sotto la guida del grande divo Jean Gabin (Il clan dei siciliani, 1969) che con questo genere popolare rinvendi’ la sua carriera.
Gli anni’ 80 sono scevri di successi per il bell’Alain che nel 1985 decide di ritirarsi dalle scene, promessa non mantenuta con risultati scarsissimi se si esclude Nouvelle vague per la regia di Godard del 1990, sempre dello stesso anno e’ lo scadente Coreografia di un delitto che ricordo di aver visto in sala dove il povero Delon recita malamente la parte di un coreografo zoppo che uccide tutte le sue ballerine.
Un compleanno preceduto dall’enorme polverone sollevato poco tempo fa dall’annuncio della depressione che lo ha colpito, tanto grave da fargli meditare il suicidio, anche se le ultime apparizioni in tv dalla DeFilippi e ad Alba come testimonial della Fiera del Tartufo ce l’hanno mostrato piu’ sereno, speriamo non solo apparentemente, quindi auguri, se non di una ripresa di carriera, almeno di una ritrovata serenita’.
Avrà i nervi per i settanta. Credo che vengano, un po'.
Scritto da: angelocesare | 08 novembre 2005 a 17:54
se stai con una giovane modella che ti molla per un imprenditore, presumo a sua volta piu' giovane, scappando coi tuoi figli credo che i 70 non siano per nulla una bella prospettiva! :-)
Scritto da: ava | 08 novembre 2005 a 18:09
se stai con una giovane modella che ti molla per un imprenditore, presumo a sua volta piu' giovane, scappando coi tuoi figli credo che i 70 non siano per nulla una bella prospettiva! :-)
Scritto da: ava | 08 novembre 2005 a 18:10
in effetti sono anni che l'abbiamo un po' perso il bel delon. chissà che non si sia stufato un po' del mestiere.. quella che definirei la sindrome brando.
Scritto da: Noodles | 08 novembre 2005 a 19:38
grazie grazino per l'avvertimento (naturalmente me lo sono perso lo stesso...).
Scritto da: abteilung | 09 novembre 2005 a 09:38
abteilung, ci ho provato.. :-)
in effetti noodles, e' dura dover adattarsi al cinema di oggi se hai lavorato con Visconti od Antonioni,e lo stesso poteva ben dire Brando a proposito del cinema americano :-/
Scritto da: ava | 09 novembre 2005 a 12:11
che bel che l'è!
...dicono nel mio luogo d'adozione
bes
RC
Scritto da: | 09 novembre 2005 a 12:49
dici che più o meno è la solita storia wilderiana del fatto che loro son restati grandi, ma è il cinema che è diventato piccolo? :D
Scritto da: Noodles | 09 novembre 2005 a 16:32
mah! RC, a mi un piasa mia tant.. :-/
eh si noodles, direi che e' cosi', soprattutto per chi quegli anni formidabili li ha vissuti..
Scritto da: ava | 10 novembre 2005 a 11:17