Howard Spence e’ un attempato divo dei western, mentre sta girando Il fantasma del West decide improvvisamente di tagliare i ponti con la sua vita sconclusionata, fatta di donne ed alcol. Si rifugia dalla madre che non vedeva da oltre trent’anni e scopre di aver avuto un figlio da una cameriera conosciuta durante un film girato nel Montana trent’anni prima. Howard decide di andare a cercare la famiglia che fino a quel momento non sapeva di avere...
Il fascino del film sta nella strana commistione di una vicenda profondamente americana (il soggetto e’ di Sam Shepard, che ha collaborato anche alla sceneggiatura) raccontata dallo sguardo di un europeo che negli occhi ha la terra del mito: cosi’, anche cittadine come Elko che ruotano attorno ad un casino’, possono diventare luoghi poetici dove le pozzanghere riflettono le mille luci dei neon e mente stai seduto su quel che resta di un divano scaraventano da una finestra, a meditare sul disastro della tua esistenza, ti puo’ passare accanto una berlina interamente rivestita da specchietti luccicanti e sulle lunghe strade dei deserti degli stati dell’ovest circolano ancora le bombate macchine azzurre degli anni ’50 portandoti in una dimensione senza tempo.
Su tutto aleggia il fantasma del west, inteso come mito cinematografico con i suoi paesaggi mozzafiato raccontati dalla fuga a cavallo e Sam Shepard irrigidito in una maschera come i personaggi dei western di Randolph Scott.
Il genio di Wenders fa litigare la vecchia coppia Howard-Doreen a proposito del tempo che e’ fuggito senza che Howard se ne sia accorto davanti alla vetrina di una palestra dove due persone si “muovono da fermi”(come il tempo per Howard), allenandosi su una cyclette e su un tapis roulant.
Una nota surreale nella vicenda e’ introdotta dal personaggio di Sky, la ragazza che per tre quarti del film gira con un’assurda urna cineraria blu sotto il braccio: un personaggio che pensiamo di sapere chi sia, all’inizio del film, ma che si allontana dal suo presunto ruolo (il dettaglio delle mani che si lasciano) mentre si ritaglia un vero spazio all’interno della disastrata famiglia Spence.
Molto piu’ interessante la sua vicenda che quella rimasta un po’ in sospeso di Earl e Doreen.
Ottimo il cast che si segnala anche per il ritorno di una vecchia gloria come Eve Marie Saint; eccelsa come sempre la colonna sonora.
e più ne leggo, più mi piace.
Scritto da: claudio | 20 ottobre 2005 a 17:51
ultimamente wenders mi aveva annoiato, magari tornerò a vederlo, se ne parla bene...
Scritto da: snorkrom | 20 ottobre 2005 a 18:52
vero clos? anche per me e' un film che viene fuori alla lunga, quando ti ritrovi a pensarci..
stavolta wenders ci azzeccato,snorkrom!:-)
Scritto da: ava | 20 ottobre 2005 a 19:43
ma se io ti segnalo un errore di battitura nella tua recensione, poi mi metti il voto a texas..?
nona riga, secondo capoverso. "..luci dei neon e MENTRE stai seduto..".
Scritto da: claudio | 21 ottobre 2005 a 00:58
Molto bello davvero.
Scritto da: roy | 21 ottobre 2005 a 08:15
azzz clos, correttore di bozze di professione? che invidia!
io leggo e rileggo, uso pure il progammino per la correttura dei testi, ma qualche errorino mi scappa sempre, parafrasando vecchie frasi di scuola, mi e'rimasta la erre nella tastiera ;-)
si si roy, bello bello
Scritto da: ava | 21 ottobre 2005 a 18:24
davvero bello, peccato averlo perso al cinema.
perchè dici che la polley si allontana dall'idea che ci si fa sul suo personaggio durante il film?
Scritto da: Noodles | 15 marzo 2007 a 00:16
ehm.. non me lo ricordo piu' molto bene ad esser sincera, forse si allontanava solo dall'idea che mi ero fatta io del suo personaggio
Scritto da: ava | 15 marzo 2007 a 17:08