Il 18 settembre 1905 nasce a Stoccolma Greta Garbo, al secolo Greta Lovisa Gustaffson.
Di origini molto umili, approda al cinema dopo aver fatto diversi lavori, tra cui la commessa ai grandi magazzini dove viene notata per alcune foto pubblicitarie. A lanciarla e’ Mauritz Stiller, geniale ed estroso regista svedese che diventera’ il suo mentore ed amante. E’ lui a cambiarle il cognome mutuando il nuovo dal verbo polacco garbowac’, che significa conciare la pelle e che rende bene lo spirito da pigmalione di Stiller. Il regista dirige la sua protetta ne La saga di Gosta Berlin nel 1924, siccome il film non ha il riscontro di critica che l’artista si aspettava, Stiller decide di proiettarlo a Berlino dove la Garbo viene notata da Pabst che la vuole per La via senza gioia (1925). A Berlino la coppia Stiller-Garbo viene contattata dalla MGM e parte per Hollywood, verso quello che si prospetta come un futuro radioso, ma mentre la giovane attrice inizia da subito la sua ascesa cinematografica, l’arte di Stiller non viene apprezzata e presto si vede costretto a tornare in Europa.
Greta Garbo esplode sullo schermo per la sua modernita’: in un’epoca in cui la recitazione e' fortemente caricata lei affida tutto all’enigmaticita’ del suo sorriso e del suo sguardo. Le bastano quattro anni e dieci film per diventare un mito tanto che all’avvento del sonoro il suo primo film parlato (Anna Christie del 1930) viene pubblicizzato al grido di Garbo Talks! , slogan ripreso circa dieci anni dopo quando nel 1939 Garbo Laughs! invita il pubblico a vedere Ninotchka.
Gli anni trenta paiono consolidare il suo successo, ma qualcuno nota gia’ allora come i film della Garbo non si siano adattati al nuovo modello femminile che il sonoro ha imposto: una donna piu’ dinamica, dalla battuta fulminante come puo’ essere la Mirna Loy de L’uomo Ombra o la Claudette Colbert di Accadde una notte: Greta Garbo continua portare sullo schermo il suo diafano mistero, non sempre supportata dai banali script che la MGM sceglie per le sue grandiose produzioni.
A salvarla da una carriera che si sta facendo ripetitiva ed insoddifacente arriva Ernst Lubitsch che le regala il suo ruolo migliore, Ninotchka; visto il successo del film la MGM nel 1942 fa girare alla Garbo una nuova commedia, Non tradirmi con me. A tradire e’ il pubblico che non puo’ certo apprezzare questa mediocre commediola nonostante la presenza della divina.
Dopo questo flop la Garbo, a soli 37 anni si ritira dalle scene e alimenta il suo mito esasperando il suo gia’ noto riserbo, fino alla morte avvenuta a New York il 15 aprile del 1990
Oggi della divina rimangono i film ed il mistero del suo abbandono: se fu una scelta voluta e perseguita con metodo o se solo il caso ha impedito un suo ritorno, registi e produttori, infatti, cercarono di convincerla a tornare sui suoi passi per molto tempo.
Nell’anno del centenario un doveroso omaggio le dovrebbe esser reso da Le giornate del cinema muto: domenica 9 ottobre verra’ proiettato Garbo un documentario che mostra anche il famoso provino che Ophuls le fece nel 1949 per il suo probabile ritorno sugli schermi, mentre il 16 la kermesse si chiudera’ con la proiezione della copia restaura de La carne e il diavolo, bellissimo film del 1927, questo almeno secondo FilmTV, perche’ il sito del festival riporta un altro programma. Il mistero della Divina continua..
nessuna è stata forse più diva, più lontana più ambigua (come la dietrich ma a un livello divistico, olimpico più alto e distanziato) della divina garbo.
Scritto da: Noodles | 21 settembre 2005 a 18:03
avevo lasciato un commento che non trovo più.
Dicevo che recentemente ho ascoltato "spezzoni divini" nel corso della "più bella trasmissione dai tempi di Marconi"...
Scritto da: passim | 22 settembre 2005 a 13:49
un commento mai giunto su questi lidi.. e non so neppure di che trasmissione parli, passim! :-(
noodles, io preferisco marlene pero'!
Scritto da: ava | 22 settembre 2005 a 16:35
probabilmente avevo cliccato su anteprima anziché su post.
La citazione invero mancava "della radio" e non era totalmente corretta e mi riferisco a "Hollywood party"
... "la più grande trasmissione della radio dai tempi di Marconi"...
Scritto da: passim | 22 settembre 2005 a 21:22
il riferimento a Marconi mi aveva fatto sospettare che parlassi di radio.. :-)
Scritto da: ava | 23 settembre 2005 a 01:06