Chi, come la sottoscritta, ama il cinema hollywoodiano degli anni ‘30, ricordera’ una bellissima attrice dal volto tondo e gli occhioni chiari e tristi, protagonista di molti capolavori melodrammatici del periodo e poi praticamente scomparsa dalle scene.
Si tratta di Sylvia Sidney, al secolo Sophia Kosow nata l’8 agosto 1910 a NewYork in una poverissima famiglia ebrea emigrata dalla Russia. Rimasta sola, viene adottata dal dottor Sidney che la aiuta a coltivare il suo innato talento per la recitazione che la porta a debuttare a Broadway giovanissima e a esordire sul grande schermo nel 1927, quattro anni dopo la Paramount la arruola nelle sue file per farne una stella di prima grandezza: nel 1931 gira tre film di grande spessore: Le vie della citta’ per la regia di Robert Mamoulian, dove interpreta la figlia di un gangster che coinvolge l’onesto fidanzato, un grande Gary Cooper, nei traffici di famiglia, salvo pentirsi una volta arrestata e cercare di salvarlo; in Una tragedia americana per la regia di Joseph von Stemberg interpreta la fidanzata povera che il protagonista non esita ad eliminare quando gli capita l’occasione di un ricco matrimonio, nel remake del 1951, Un posto al sole con Montgomery Clift il ruolo che fu suo venne affidato a Shelley Winters.
Sempre del 1931 e’ Scene di strada capolavoro di virtuosismo tecnico firmato da King Vidor che racconta le vite di un intero palazzo inquadrando sempre lo stesso pezzo di strada davanti al portone.
Nel 1936 e’ Katherine Grant, la fidanzata di Joe Wilson (Spencer Tracy) in Furia, il drammatico e crudo esordio americano di Fritz Lang.
In Sabotaggio diretto da Alfred Hitchcock ancora nel 1936, e’ la moglie dell’attentatore, non che sorella del bambino a cui viene affidata la bomba.
Nel ‘37 e’ accanto ad Humphrey Bogart in Strada sbarrata di William Wyler ed anche la compagna di Henry Fonda, altro piccolo delinquente in fuga per Friz Lang nel suo Sono innocente.
Stanca di interpretare ruoli drammatici, Sylvia Sidney abbandona progressivamente il cinema a favore del teatro e a partire dalla seconda meta’ degli anni ’50 la sua carriera e’ quasi esclusivamente televisiva; sara’ Tim Burton a rivolerla sul grande schermo per Beetle Juice (1988) nel ruolo di Juno e in Mars Attacks del 1996 nella parte della nonna di Richie.
L’attrice si e’ spenta a New york il 1 giugno 1999.
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