Germania 1921
con Pola Negri
regia di Ernst Lubitsch
titolo italiano Lo scoiattolo
titolo internazionale: The wildcat
Il tenente Alexis, damerino rubacuori, viene destinato ad una guarnigione spersa sui monti dove l’annuncio del suo arrivo mette in moto le trame matrimoniali della moglie e della figlia del comandante della fortezza.
Ma lungo il tragitto il bel militare viene aggredito dai briganti e si invaghisce, ricambiato, di Rischka, la figlia del capobanda..
Divertentissima commedia firmata dal regista tedesco che contiene i temi principali dell’opera lubitschiana: la satira sul potere e sul matrimonio sottolineati da una grande carica eversiva e da una scenografia ai limiti del surreale, caratteristiche che rendono il film particolarmente grottesco.
Il potere militare e’ messo alla berlina da soldati lavativi e codardi, mai pero’, quanto il loro comandante. Esilaranti le scene del trasferimento di Alexis con una folla di donne piangenti che accorrono per salutarlo, ironica precognizione di quel che, qualche anno dopo, si realizzo’ drammaticamente ai funerali di Rodolfo Valentino.
Altrettanto innoqua e’ la banda di predoni, comandata in verita’ dalla bella Rischka .
La passione che sboccia tra lei ed Alexis porta i terribili malfattori ad introdursi nel forte che sta festeggiando il fidanzamento tra il tenente e la figlia del comandante; i briganti si travestono e partecipano alla festa che si trasforma in un’orgia distruttiva, tra scambi di persona e continui furti.
Per quel che concerne il matrimonio, Lubitsch rappresenta chiaramente il suo pensiero mettendo in scena una cerimonia dove il legame tra i due promessi e’ sancito da una catena da forzati che lega i polsi dei due sposi.
Quando al bizzarro banchetto che segue le sue nozze, Rischka scopre dal foglio di giornale che fa da tovagliolo che anche Alexis e’ ormai convolato, scoppia in lacrime ed e’ commovente come il marito, che la ama veramente, forzi la catena per renderle la liberta’.
Ma quando la bella selvaggia si rende conto che anche la figlia del comandante e’ perdutamente innamorata di Alexis, fara’ di tutto per far disamorare di se’ il tenente e, riuscitaci tornera’ dal marito che nel fattempo ha sciolto metri di neve con le sue lacrime.
Se e’ chiaro il pensiero di Lubitsch sul matrimonio, molto piu’ complesse appaiono le sue idee sull’amore che pare funzionare solamente tra esseri simili e va conquistato con fermezza (il bislacco corteggiamento del predone a Rischka) e pazienza (la sopportazione da parte della moglie delle avventure sentimentali di Alexis).
Oltre la scenografia di chiara matrice surrealista, la pellicola si distingue per l’uso originale del mascherino che fa da cornice al fotogramma: sono numerissimi e con le funzioni piu’ disparate, a volte puramente ornamentali, altre con il compito di dare enfasi all’immagine: la scalata al forte presenta un mascherino verticale che stringe l’immagine acuendone il senso di verticalita’, o addirittura con funzioni simboliche: le scene dei briganti hanno un mascherino a denti di pescecane con forte venatura drammatica che contrasta con la natura paciosa e smidollata della banda.
Il film, presentato a strade del cinema 2005 di Aosta, e’ stato musicato dal vivo dal gruppo fancese La Tendresse che ha fatto un’ottimo lavoro pieno di sfumature jazz che hanno sconfinato nel rock durante la simbolica cerimonia nuziale.
Coraggiosa ma interessante la scelta di rimanere in silenzio durante le scene della festa al forte, quando le immagini mostravano un’orchestra che suonava.
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