Grandi stroncature per un film che a mio parere sta tranquillamente in piedi con la sua moralina new age, stemperata in una sana ironia, ed il colpo di scena finale. Pellicola che ha certamente un grande fascino visivo grazie a una fotografia spettacolare (con i paesaggi desertici messicani non poteva essere altrimenti) ed a particolarissime elaborazioni digitali del “mondo degli spiriti”, che non sono piaciute quasi a nessuno ma che tutto sommato ci possono anche stare. Interessante e non banale anche l’uso del nudo integrale che pare richiamare L’origine du monde di Courbet.
Il difetto principale della pellicola sta nella sua superficialita: a meno di quarantott’ore dalla visione mi dovrei sforzare per raccontare la trama e tutto cio che mi e’ rimasto in mente e’ qualche sprazzo di cielo azzuro: un film meno catastrofico di quanto si dica, ma drammaticamente piu’ banale.
alla fine sei andata a vederlo e la pensiamo come quasi sempre allo stesso modo. l'intuizione di courbet è una di quelle raffinatezze che più mi sono mancate in queste settimane senza blog.
Scritto da: claudio | 28 agosto 2005 a 21:28
bentornato, clos: il tuo buoncuore non e' rimasto in ferie.. :-)
Scritto da: ava | 29 agosto 2005 a 12:40