E’ stata, e continua ad essere una delle pubblicita’ piu’ martellanti di quest’estate, ed io non riesco ancora ad abituarmi al suo stupido messaggio razzista. Mi riferisco alla pubblicita’ dell’aranciata San Pellegrino, fatta con sole arance siciliane quindi le povere arance clandestine che non passano la prova di Ciuri Ciuri vengono aspirate da un tubo e vanno incontro ad un ignoto, ma si presume terribile, destino.
E’ l’ingresso ufficiale della figura del clandestino nel dorato mondo della pubblicita’, che era gia’ stata introdotta con toni piu’ paternalistici dalla mucca esclusa dai verdi pascoli del Parmigiano: se la’ tutto era camuffato da toni sorridenti (“che buffa!” era la battuta che spesso concludeva lo spot) nel commercial dell’aranciata gli argomenti si fanno piu’ decisi: la scenografia bianca ed asettica lascia poco spazio al confronto e alla mediazione, l’arancia che conosce la cucaracha trema dopo esser stata scoperta e viene cacciata senza possibilita’ d’appello..
Sara’ solo un ridicolo messaggio pubblicitario, ma mi manda in bestia e non ci trovo niente di ironico come sostiene l’articolo di hideout: se e’ proprio necessario ragionare per luoghi comuni avrei trovato piu’ divertente un picciotto siciliano che mette in fuga a colpi di lupara le arance infiltrate..
social