L’ennesima interessante coincidenza vuole che termini di leggere il romanzo di Ernesto Ferrero la notte che precede l’inizio delle riprese cinematografiche (cioe' oggi) del film diretto da Virzi’ e tratto molto liberamente dal libro: innanzitutto Martino Acquabona nel film sara’ giovanissimo mentre nella narrazione e’ coetaneo dell’Imperatore malgrado all’inizio si abbia la sensazione che sia un giovane idealista, ma N. e’ un testo molto piu’ complesso di quello che appare dal suo scarno stile diaristico e benche’ di Napoleone vengano sottolineati tutti i peggiori difetti (molto dolorosi da leggere per una napoleonica per effetto pavloviano come amo definirmi) alla fine il suo fascino rimane inalterato.
Virzi’ farà invece “una rilettura ironico-patetica di Napoleone: una specie di fanfarone che fa un pò pena e un pò ridere ma suscita anche una specie di irresistibile attrazione".
Il suo Napoleone fanfarone sara’ interpretato da Daniel Auteuil e nonostante la bravura dell’attore non mi aspetto molto da questa caratterizzazione come non mi esalto’ nei panni del grande Corso, Marlon Brando, protagonista dell’insipido Desiree’.
Adoro invece le interpretazioni di Charles Boyer in Maria Walewska accanto a Greta Garbo e quella del grande ed unico Albert Dieudonne’ in Napoleon di Abel Gance; resto in attesa dell’imminente prova di Al Pacino nei panni di Napoleone relegato a Sant’Elena che amoreggia con una giovane britannica.
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