Trovo che sia molto angosciante che proprio Spielberg, “il papa’” di E.T.
abbia girato un film con alieni cattivissimi e non ditemi che non c’e’
un nesso tra i due film: che cos’e la Rachel interpretata da Dakota
Fanning se non la versione sclerotizzata della Gertie che fece di Drew
Barrymore una star? New York: Ray Ferrier lavora al porto ed ha un rapporto conflittuale con i due figli. Durante un fine settimana in cui i ragazzi gli sono affidati, uno strano temporale sconvolge la citta’: e’ l’inizio di una terribile invasione aliena..
H. G. Wells scrisse il romanzo La guerra dei mondi nel 1898 e quarant’anni dopo, nel 1938 Orson Welles ne fece uno sconvolgente adattamento radiofonico preso per veritiero che mise in allarme tutti gli Stati Uniti. Nel 1953 venne fatta una versione cinematografica del romanzo, perfetto esempio di quel filone sci-fi in cui nell’alieno si adombrava la minaccia sovietica; oggi Spielberg riprende in mano questo classico per raccontarci un mondo che sta andando alla deriva.
Di seguito la recensione pubblicata a suo tempo su ImpattoSonoro
Pur essendo molto fedele alla prima versione filmica nell’iconografia e seguendone fedelmente la trama (l’invasione fallisce perche’ gli alieni vengono uccisi dall’atmosfera terrestre), l’attenzione del regista e’ puntata sull’uomo: il nucleo familiare di Ray che imparera’ a conoscersi ed amarsi durante questa terribile avventura e le reazioni di un’ umanita’ stupida che anche nei frangenti piu’ terribili e’ piu’ interessata a litigare che ad unirsi contro il nemico comune: emblematico il silenzioso scontro tra Ray e lo psicopatico che lo ospita, interpretato da un bravo Tim Robbins mentre il tentacolo alieno sta perlustrando la cantina dove sono nascosti.
l film ha una struttura road movie e quello del viaggio da New York a Boston e’ un buon escamotage per illustare i vari aspetti della disperazione che attanaglia il pianeta, perfettamente messa in scena dal regista, la tensione viene invece a mancare nei momenti di scontro diretto tra Cruise e gli alieni: la zampata con cui viene fermato e il rovesciamento dell’auto sapevano troppo dei predecenti scontri con tirannosauri imbufaliti.
Pensando che Spielberg e’ stato il regista di E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo, colui che ha “sdoganato” la figura dell’alieno facendolo uscire dall’aura malefica che l’ha sempre circondato per trasformarlo in un personaggio carissimo al nostro immaginario (ridisegnandone i tratti ispirandosi al muso di un gatto, mentre quelli che ci mostra oggi ricordano i gargoyles che adornano le chiese gotiche) ci si rende drammaticamente conto come la situazione mondiale sia precipitata nel giro di un quarto di secolo: se all’inizio degli anni ‘80 la fiducia e la sicurezza erano tali da permetterci di affrontare senza paura l’incontro con il nuovo, lo sconosciuto , rappresentato dall’extraterrestre, oggi le cose sono ben piu’ tragiche e Spielberg ce le illustra chiaramente durante l’odissea della famiglia Ferrier: la follia delle armi, l’indigenza, i militari che chiudono le frontiere, i muri ricoperti di foto e appelli per tentare di ritrovare le persone scomparse che rimandano al’11 settembre o alla tragedia dello tzunami: non si tratta solo del ritratto di una nazione che si sente minacciata come quella americana, ma delle ansie dell’intero mondo, ben rappresentate dall’agghiacciante suono che emettono i macchinari alieni: la versione distorta e crudele di una delle cinque note che era l’amichevole saluto alieno di Incontri ravvicinati del terzo tipo.
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#1 06 Luglio 2005 - 13:48
sì, trovo anch'io. devo aver già lasciato un commento da qualche parte su questo argomento, comunque mi ripeto... gli alieni degli anni '50 sono diventati buoni negli anni '70 e ridiventano cattivi negli anni '00. più flussi e riflussi di così...
mutewinter
#2 06 Luglio 2005 - 15:27
un ricorso della mancanza di speranza direi: nonostante il lieto fine (quello del libro e quello della famigliuola) questo film gronda pessimismo, parola sconosciuta nella poetica spielberghiana.. fin'ora
Avag
#3 06 Luglio 2005 - 20:24
comunque io non andrò a vederlo, ci è già andato qualcuno per me...
mutewinter
#4 07 Luglio 2005 - 00:58
cosa devo commentare..? che sono al solito sempre d'accordo con te, che il passaggio sul road movie del tuo pezzo è uno spunto di grande critica che avrei voluto scrivere io, che l'america ha paura di dover riattaccare le foto sui muri e che pensa all'europa tutte le volte che cade in disgrazia, che questo è un film in fin dei conti già visto, fiacco ma non da buttare, che come dirige spielberg non dirige nessuno, che però questo film non dice granchè..?
claudioossani
#5 07 Luglio 2005 - 08:09
Mi dispiace dirlo, però secondo me Spielberg dopo ii suoi primi due film, non ha fatto altro di decente.
Comunque ne ho visti parecchi suoi, anche se è da Salvate il soldato rian ( brutto film, peccato ) che non guardo più nulla di suo.
Mi hanno detto che il secondo tempo è terribile, è vero?
Byez!!
Djazz
#6 07 Luglio 2005 - 14:00
Ciao,
ti volevo dire che sono completamente d' accordo con te.
Dal punto di vista tecnico e' uno di quei film che se non viene visto in una "mega sala" rende un po' poco.
ciao ;-)
#7 08 Luglio 2005 - 12:38
non l'ho trovato cosi' terribile questo film, ma forse dipende dal fatto che Spielberg non e' mai stato un mio regista di culto per cui non ho mai grossissime aspettative dai suoi film
Avag
#8 10 Luglio 2005 - 19:19
Forse a questo punto è diventato inutile chiedersi cosa pensa Spielberg, che pensi un po' quello che vuole...
:)
garnant
Scritto da: | 28 luglio 2005 a 17:55