Canadese, nato il 17 luglio 1935, Donald Sutherland deve molto
all’Italia per la sua carriera cinematografica: e’ qui che esordisce
nel 1964 con un doppio ruolo, nell’horror Il castello dei morti vivi. L’anno seguente e’ al servizio della Hammer per girare Le cinque chiavi del terrore, accanto a Peter Cushing e Christopher Lee.
Nel 1967 e’ tra i protagonisti di Quella sporca dozzina e nel 1970 gira MASH, film di grandissimo successo firmato Robert Altman.
Seguono titoli come Una squillo per l’ispettore Klute,del 1971, A Venezia un dicembre rosso shocking (1973) e Il giorno della locusta
girato nel 1975; ma e’ ancora l’Italia a offrirgli i ruoli che lo
faranno passare alla storia del cinema: nel 1976 e’ il protagonista de Il Casanova di Federico Fellini del maestro riminese e sempre nello stesso anno Bernardo Bertolucci gli offre il ruolo del fascista Attila nel suo Novecento, dove assieme a Laura Betti, Sutherland crea una delle coppie piu’ cattive e patetiche mai viste sugli schermi.
Dopo Gente comune (1980) e La cruna dell’ago del
1981, la carriera di Sutherland vira verso il basso e l’attore e’
spesso impegnato in produzioni a basso costo e spesso di bassa qualita’
che lo fanno dimenticare tanto che in una sua biografia su internet liquida la sua carriera con queste poche righe: Ha iniziato come deejay in Canada iniziando la carriera di attore solo negli anni '60. Nonostante abbia recitato in produzioni di scarso successo, le sue interpretazioni sono sempre piaciute alla critica, soprattutto negli anni '90.
Stranamente la svolta nella carriera di Sutherland coincide con la
presidenza Reagan, e l’attore canadese era un noto attivista ed
antimilitarista degli anni ‘70 (non ho pero’ informazioni per
confermare la mia ipotesi),
Le produzioni degli anni ‘90 in cui si distingue sono JFK - Un caso ancora aperto (1991) di Oliver Stone, Sei gradi di separazione (1993) di Fred Schepisi nel 2000 l'attore canadese è diretto da Clint Eastwood in Space cowboys.
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