Suspect zero
L’agente Mackelway viene distaccato in una sede secondaria dell’ FBI perche’ ha usato metodi poco leciti per incastrare un sospetto. Ben presto viene contattato da quello che si crede essere l’ennesimo serial killer, tale Benjamin O'Ryan, che si rivela essere un ex agente del progetto Icarus dell’ FBI: un progetto ora abbandonato che sfruttava le capacita’ extrasensoriali di persone dotate in tal senso, per individuare gli assassini che agiscono senza uno specifico schema ripetitivo. I due collaboreranno per catturare uno dei piu’ grandi omicidi a sospetto zero che stia insanguinando l’America.
Anticipo subito che questo e’ uno dei film peggiori che abbia visto negli ultimi anni, anzi forse il peggiore: la trama e’ piuttosto bislacca e mal raccontata, alcuni passaggi sono poco chiari.
La regia che vorrebbe essere impreziosita da alcuni flash virati in seppia o rosso o immagini sporche, stilemi cosi’ di moda in questi ultimi tempi, e’ in realta’ banalmente televisiva: il rapimento del bambino che poi verra’ salvato e’ rappresentato cosi’: la madre stende un’immensa fila di lenzuoli bianchi contro l’azzurro del cielo del New Mexico mentre il bambino gioca sull’altalena, i panni lambiscono di tanto in tanto il fanciullo nascondendolo alla vista finche’ l’altalena ricompare vuota, la scena dura almeno qualche minuto ma anche il piu’ occasionale frequentatore di sale cinematografiche capisce dal taglio dell’inquadratura come andra’ a finire.
La pellicola mostra anche la piu’ triste messa gospel del mondo con lo spiritual scandito dal battito di mani sull’ undueetre’ del valzer: ributtante!
Il pericoloso killer a cui Mackelway e O'Ryan danno la caccia attraversa gli States su un camion nero alla Duel, ma non stupisce che E. Elias Merhige dopo aver devastato Nosferatu di Murnau ne L’ombra del vampiro, stavolta si sia mosso con la grazia di un elefante nel suo presunto omaggio al cult di Spielberg.
Non c’e’ tensione, non c’e’ partecipazione al dolore delle numerose vittime a cui O'Ryan e’ stato connesso durante i loro terribili ultimi istanti, anzi nelle scene dell’enorme numero di avvisi di persone scomparse che il fax sputa fuori a getto continuo si rimane disgustati pensando che queste cose accadono davvero e che esistano film del genere che ci marciano sopra.
Per quanto concerne la recitazione, Ben Kingsley in versione allucinata e’ anche credibile, ma si vede che la sua e’ una prova di maniera e non sentita, Aaron Eckhart il mal di testa probabilmente l’aveva davvero dato che non aveva ben chiare le sfumature del suo ruolo e Carrie-Anne Moss ha l’aria sempre piu’ consunta.
Da evitare accuratamente.
#1 21 Aprile 2005 - 22:37
ma lei non è quella di memento?
snorkrom
#2 22 Aprile 2005 - 09:57
Però c'è lei!
#3 22 Aprile 2005 - 09:58
Carrie-Anne Moss, oviamente.
#4 22 Aprile 2005 - 10:24
Eco perchè dovrebbe esistere lo zero su cinebloggers, non mi rassegnero mai all'idea di non poter punire come meritano delle immonde schifezze.
Jiro
#5 22 Aprile 2005 - 12:54
jiro hai perfettamente ragione: ci fosse stato stato il mezzo punto gliel'avrei dato ..il meno un quadratino pure!
caro anonimo, Carrie-Anne Moss ha un'intensita' che la consuma (qui sprecata) la vedrei bene in un noir o un nei panni di una tragica eroina in un film in costume
Avag
#6 22 Aprile 2005 - 17:45
Cara Avag, mi spiace essere apparso anonimo ancora una volta. Se non si è loggati in Splinder, in alcuni siti (come nel tuo) non appare nemmeno l'url (che pure ho inserito). Vedrò di firmarmi in futuro, se non loggato.
Ciao,
angelocesare (quablog.splinder.com)
P.S: sempre a favore di Carrie-Anne Moss, oviamente :-)
#7 25 Aprile 2005 - 13:10
ciao angelo cesare! non ti avevo minimamente riconosciuto, (mannaggia al solito splinder) e chi sospettava la tua insana passione per Carrie-Anne Moss ;-)
Avag
Scritto da: | 15 luglio 2005 a 23:51