Liberamente ispirata al romanzo omonimo di Enzo Striano, la vita di Eleonora Pimentel Fonseca, eroina della repubblica partenopea del 1799 rivissuta dalla protagonista in attesa di subire la pena capitale.
Un film ammaliante, con la bellezza pura e fredda di un cristallo.
Geniale la capacita’ di fare di un budget ridotto all’osso il punto di forza della pellicola, puntando su una scenografia naturale perfetta per sottolineare la delicata miscela tra cinema e linguaggio teatrale con i bellissimi disegni di Oreste Zevola a raccordare i vari momenti storici (nel suo sito una selezione d'immagini tratte da film).
Dal punto di vista cinematografico emerge chiaramente la lezione degli ultimi lavori storici di Rossellini e in alcuni momenti la ricostruzione di un barocco quasi onirico richiama le atmosfere de Il Casanova di Federico Fellini.
E’ una coincidenza quantomeno singolare che in poco tempo entrambe le eroine della repubblica napoletana siano state celebrate sullo schermo: lo scorso anno infatti i Fratelli Taviani dedicarono uno sceneggiato televisivo all’altra figura femminile di quel contesto storico: Luisa di SanFelice, interpretata da Laetitia Casta. Se il modello proposto dai Taviani non si discostava da quello classico di un’eroina romantica che si trova invischiata nella Storia per seguire il suo sogno d’amore, Antonietta de Lillo ci racconta la presa di coscienza di se’ da parte di una donna, molto in anticipo sui tempi, che abbandona il matrimonio d’interessi con un uomo rozzo e che pone la sua cultura e la sua intelligenza al servizio della sua missione politica: sono molto belle e sentite le scene in cui insegna a leggere e scrivere alla sua domestica e quella in cui vede nello spettacolo dei burattini un modo per comunicare con il popolo: il problema della comunicazione tra una classe colta e intellettualizzata e un popolo tenuto nell’ignoranza e nella fame e’ sicuramente tra i temi centrali del film e per quanto le cose siano cambiate, la difficolta' di riuscire a comunicare le proprie idee e’ ancora un problema attualissimo.
Ottima la prova del cast, dove spicca una Maria De Medeiros quasi titanica nei panni della protagonista, in grado di essere credibile nel ruolo della timida fanciulla e in quello della donna dai capelli imbiancati (quasi il contraltare di Maria Antonietta) che attende che si compia il suo destino.
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