Un gioco delle coppie che lascia insoddisfatti, quello proposto da Mike
Nichols, una visione dell’amore piuttosto triste e intrisa di
perbenismo : Dan (Jude Law) colui che che per primo inizia il gioco dei
tradimenti, e’ quello che rimarra’ piu’ scottato mentre Larry (Clive
Owen) e Anna (Julia Roberts) riusciranno a recuperare in un modo o
nell’altro il loro matrimonio e Alice (Natalie Portman) e’ l’unica a
liberarsi definitivamente da questo gioco amoroso.
Il personaggio di Alice e’ sicuramente il piu’ interessante, che
riserva anche un colpo di scena finale: una figura femminile tutt’altro
che fragile o per lo meno in grado di fronteggiare benissimo le sue
debolezze. Il caschetto nero e il profilo stupendo della giovane
attrice mi hanno fatto tornare in mente
Lulu’
e il suo personaggio ha effettivamente un impatto devastante sulla vita
degli altri protagonisti.
Il film e’ fortemente penalizzato dal fatto di essere un adattamento
teatrale, l’aspetto dialettico e’ preminente e la regia piuttosto
anonima, se si esclude la scena tra Larry e Alice nel night club.
La versione italiana dei dialoghi e’ orripilante: alla pretenziosita’
pseudo-intelletuale (quand’e’ l’ultima volta che vi e’ stato chiesto
del vostro drudo?) si alterna la volgarita’ intenzionale di chi non ha
altro modo per essere “trasgressivo”.
Ridicola la traduzione della chattata non tanto per il testo o il
linguaggio, quanto per il modo in cui viene simulato il linguaggio in
rete: alla k ed ad altre abbreviazioni sono state aggiunge eliminazioni
casuali di vocali in fine o a meta’ parola: mai letto su internet un
dialogo cosi’ o ricevuto un sms strutturato in questa maniera.
Un film gelido e raggelante che non lascia mai filtrare un brivido di
passione.
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