Ho trovato lo spettacolo teatrale di Arturo Brachetti veramente bello.
Vagamente autobiografico e venato di malinconia, prende spunto
dalla vendita della casa d’infanzia dell’attore per riportarlo nella
vecchia soffitta che da bambino era il suo rifugio, dove la fantasia
regnava sovrana.
Oltre ai sempre stupefacenti trucchi e velocissimi cambi d’abito
Brachetti ha incantato il pubblico con illusioni molto semplici ma di
sicuro effetto: le ombre cinesi, i vari personaggi creati manovrando la
falda di un cappello. Parrebbe quasi una regressione della sua arte
raffinata , invece e’ una semplificazione necessaria ai fini del
racconto per sottolineare quanto il gioco e il sogno siano fondamentali
per l’arte stessa.
Un ragazzino sensibile e dal ricco mondo interiore non puo’ che
rimanere affascinato dal cinema e la seconda parte dello spettacolo e’
tutta un sentito omaggio al mondo dell’illusione per eccellenza,prima
con un carosello divertente e divertito di i personaggi piu’ famosi e
le scene piu’ celebri dell’immaginario cinematografico: dal Grande
Dittatore alla Dorothy del Mago di Oz che lancia le scarpette rosse al
cagnolino Toto per zittirlo dal mugolare Somewhere over the raimbow da Darth Fenner al balletto di Singing in the rain, non prima che l’ombrello abbia sostituito il coltellaccio nella scena della doccia di Psyco
e Biancaneve abbia incontrato una colomba sofferente di enterite e
abbia soddisfatto le sue manie di pulizia usando un coniglietto per
risolvere il misfatto.
Dopo questo centone , un commosso omaggio a Federico Fellini, che
Brachetti, dice nello spettacolo, incontro’ da bambino al circo mentre
stava facendo delle riprese ed ecco allora nascere da un semplice gesto
i clowns, Gelsomina e le donne di 8e1/2, mentre il Rex parte per il suo viaggio.
#1 18 Ottobre 2004 - 17:27
L'ho visto anch'io molti anni fa a teatro. Stupefacente. Mi chiedo perchè se ne parli così poco in Italia...
emanuelazini
#2 18 Ottobre 2004 - 17:54
...mah!....Secondo te?....:)
spider
#3 19 Ottobre 2004 - 01:20
se ne parlera' anche poco, ma grazie al cielo non ha bisogno di certi circuiti: lo spettacolo di Torino a cui ho assistito era in cartellone per una sola settimana ed e' stato prorogato di un altra.
Avag
#4 19 Ottobre 2004 - 23:32
Ho sempre adorato Brachetti...
garnant
Scritto da: | 27 luglio 2005 a 01:14