Un ragazzino su un asinello, due bambini che giocano nell’erica, un fantasma.. questo è tutto quello che per anni ho tenuto ben fisso nella mente a proposito di un film visto prima dei dieci anni che mi aveva molto colpito e che non riusci a vedere integralmente perché mia madre mi costrinse, nonostante la mia strenua opposizione, ad andare a dormire.
Spesso chiedevo di quel film ma nessuno ne sapeva nulla, finchéintorno ai 15/16 anni lessi il romanzo di Emily Bronte e capii da quel libro era tratta la pellicola che tanto vagheggiavo!
Certamente un romanzo come Cime Tempestose sarebbe stato in ogni caso nelle mie corde di divoratrice di letteratura gotica, ma è altrettanto certo che quel film interrotto dell’infanzia ha alimentato il mio interesse attorno a questa storia: ho visto tutte le tre versioni cinematografiche: Cime Tempestose di Bunuel e quello di Fuest, con un Timothy Dalton che fa il verso all’Heathcliff di Lawrence Olivier de La voce nella tempesta.
Ovvio che non mi sia persa neppure la fiction Rai andata in onda lunedi’ e martedi’ scorsi: pur sapendo che sarei andata incontro ad un’amara delusione.
Non mi metto neppure a sindacare sul paesaggio perennemente innevato, piu’ da steppa siberiana che da ventosa brughiera scozzese ed evito ogni commento su Heathcliff che dopo il matrimonio con Isabella Linton va a sconvolgersi in una fumeria d’oppio.
Nell’intervista rilasciata a FilmTv Anita Caprioli, (una Catherine passabile) ritiene che queste fiction di carattere storico, che sono il trend del momento, abbiano un intento didascalico.
Se questa e’ la motivazione che sta dietro alle costose produzioni della Titanus, perche’ il fratello di Catherine Earnshaw da Hindley diventa Ivory? Ma soprattutto perche’ non c’è il distinguo tra Cathy e Catherine, fondamentale sottolineatura dei due aspetti della personalità della protagonista? Mi sembra un errore piuttosto serio che ricorda quello della famosa trasposizione televisiva de La storia di Elsa Morante dove il bambino prescelto aveva gli occhi scuri, quando il silenzioso sguardo dei suoi occhi azzurri era un passo fondamentale del libro.
Un’altra annotazione che mi pare interessante riguarda il modo di rappresentare il lato gotico della storia, quando il signor Lookwood, l’estraneo che entra nel desolato mondo di Wuthering Heigths e a cui sarà narrata la vita di Catherine Earnshaw, viene artigliato dalla mano del fantasma, la messinscena non ha nulla della rappresentazione del gotico classico, ma e’ gia’ influenzata dall’horror giapponese: i colori degli interni ricordano quelli di Two sisters o The Ringu e il mondo improvviso e deciso in cui si palesa la presenza della defunta sarebbe piu’ tipico di Masako che della manina diaccia della fanciulla che da vent’anni vaga nella brughiera.
#1 07 Ottobre 2004 - 18:09
bello il libro e bellissimo il film in bianco e nero del '39...della fiction avro' visto 3 minuti...poi ho concluso che si trattasse di un'emerita ciofeca...priva di qualsiasi profondità ed evocazione...nient'altro che una pedissequa rilettura in termini piu' o meno "realistici" di quanto scritto nel libro...cioètutta la ricchezza del romanzo appiattita con la ruspa...ma del resto cosa potevamo aspettarci da una tv che sta passando in rassegna tutte le figurine liebig della patria?..Salvo D'acquisto, Padre Pio, Madre Maria Goretti...a quando Paolo Rossi e Dino Zoff?...quello che mi piacerebbe discutere è un altro tema. Un film tratto da un libro deve essere necessariamente fedele all'originale? Non è forse vero che scrittura letteraria e scrittura filmica sono due cose indipendenti e che, per questo motivo, il film debba avere per sua natura, delle caratteristiche differenti?...
spider
#2 07 Ottobre 2004 - 19:17
Madre Maria Goretti? come si vede che non sei andato a scuola dalle suore, spider! ;-)
questa fiction non era neppure realistica con 'sto bianco abbacinante della neve potevano rifare "la figlia del capitano" che era meglio!
La questione che poni e' interessante e complessa: spesso il film e' inteso come riassunto, la battuta
-hai letto...?
-no pero' ho visto il film
e' sempre ridicola ma purtroppo sempre piu' realista.
Personalmente se posso cerco di vedere prima il film e poi leggere il libro perche' se i protagonisti me li ero immaginati diversi, anche se sono di fronte a un capolavoro, sono disturbata dalla differenza di visione.
Del resto come dici tu un film tratto da un libro non puo' essere che la messa in scena di quello che il libro ha ispirato, forse l'unico caso di totale aderenza testo-film e' il Gattopardo di Visconti.
Avag
#3 07 Ottobre 2004 - 20:01
..mi ricordo la diatriba Kubrick Nabokov per Lolita...il secondo reclamava la sua indipendenza nel trattare il soggetto secondo i suoi desideri e coerentemente alla scrittura filmica...è vero comunque...io non riesco a leggere "Fight Club" perchè ho disgraziatamente visto prima il film...forse perchè leggiamo i libri come se fossero dei film...
spider
#4 08 Ottobre 2004 - 02:31
maddai.. a me succede il contrario: ora i protagonisti avrebbero la faccia di Brad Pitt e di Ed Norton e potrei tranquillamente approfondire i risvolti della trama sul libro.
Avag
#5 08 Ottobre 2004 - 08:34
...io sarei costretto ad identificarli con quelle facce (tra parentesi...GRANDISSIMO NORTON!!)e sarei forzato a vedere le immagini del libro come quelle del film...potrei farlo, ma perderei il 90% del piacere della lettura...
per me il "che cosa si racconta" e il "come lo si racconta" sono due cose inscindibili...generalmente uso questo principio di coerenza narrativo-stilistica per giudicare quello che guardo o quello che leggo...quello che mi chiedo è se la narrazione per immagini sia la stessa cosa che una narrazione letteraria...forse no perchè il cinema certi passaggi di approfondimento per una questione di tempi li puo' solo evocare...a meno di non incappare nell'errore dei primi film di Stone, che erano, a mio avviso, sin troppo verbosi.Se ci fai caso, generalmente i film scritti male fanno un uso esagerato della colonna sonora per accentuare passaggi drammatici che le immagini non supportano adeguatamente
spider
#6 08 Ottobre 2004 - 11:26
..PICCOLO OT...devi andare assolutamente a leggere il post fantastico che ha scritto RC da Renzo...
spider
#7 08 Ottobre 2004 - 15:39
Fa molto piacere vedere quanti blog di cinefili ci siano in giro per il web, io ho aperto il mio primo blog da poco e vorrei che crescesse come questo.
Se vuoi vienimi a trovare, mi piacerebbe scambiare qualche post con altri amanti del cinema.
Spero di sentirti presto,ciao!
Cinefilo
#8 08 Ottobre 2004 - 16:27
grazie dei complimenti cinefilo, corro subito a trovarti .-)
il mio e' solo un problema di "facce": sono l'unica cosa che mutuo dall'esperienza filmica per il resto poi non mi faccio piu' influenzare dal film: assolutamente non rivivo un passo del racconto come la seguenza del film
Ovviamente la narrazione per immagini e quella scritta non sono la stessa cosa: un film lo vedi in due ore un libro difficilmente lo leggi in cosi breve tempo, a meno che non sia un racconto, il film come ogni altra arte figurativa ti da la percezione immediata (forse anche semplificata?) di un'idea, il libro e' sempre un'esperienza piu' personale, sara' per questo che non sono in grado di scrivere un post sui libri che leggo.. :-/
e ora fammi andare da Renzo
Avag
Scritto da: ava | 13 novembre 2005 a 20:11
Ciao sono daccordo con te sui commenti che fai sulla versione rai di Cime t empestose... Il film era "liberamente tratto" da... quindi per questo credo che si siano concessi tutta quella neve (!!!) e poi la casa di Wuthering Heights che se non ricordo male l'hanno rappresenta ta co me un casolare di campagna. E poi l'e pisodio all'inizio di quando Heathcliff salva il padre... quello nn lo ricordo proprio! Per non parla re dei particolari omessi (il figlio di Hindley e tanti altri). Quello ke ho trovato molto molto simile al libro è la versione di Peter Kosminsky (1992 con Jonathan Firth e Juliette Binoche ) ke come copione sembra ke abbia utilizzato il libro. Ottimo direi. Bene dopo questa sfogata che mi sono fatta posso salut arti e invitarti nel mio blog. Bye bye!
Scritto da: abigail85 | 06 novembre 2007 a 12:34
grazie della vistia abigail, ho dato un'occhiata al tuo blog che mi potrbbe essere fin simpatico ma e' complicatissimo: non sono riuscita neppure a lascare un messaggio sulla cbox , il che mi fa sentire molto anzianotta ;-)
Scritto da: ava | 07 novembre 2007 a 17:33
scusate... ma il film di cime tempestose del 1992 (con Jonathan Firth e Juliette Binoche) è stato fatto in italiano?!?!?!non riesco a trovarlo!!!!!!!!!!!!!!
Scritto da: cath | 28 gennaio 2008 a 00:06
Ciao Cath,
il film del 92 è con Ralph Fiennes e la Binoche...
è difficile trovarlo in italia anche in dvd.
Scritto da: cristinacath | 15 maggio 2008 a 10:58
Ciao! Domani ho un esame di letteratura inglese su uno dei miei libri preferiti che naturalmente è cime tempestose.... è bello quando studiare è un piacere. Se qualcuno di voi riesce a trovare la versione italiana di cime tempestose del 92, mi può comunicare dove l'ha trovata? E' un po' che la cerco, a mio avviso è fatta bene perché mette in evidenza l' aspetto spettrale e tormentoso che caratterizza l'opera di Emily e il passaggio dalla corsa di una ragazza libera all'immobilità della donna vittoriana che dopo aver partorito ha esaurito il suo ruolo nella vita. Baci a tutti!
Scritto da: Martina | 01 luglio 2008 a 12:18
Ciao a tutti....film stupendo e libro altrettanto (a mio parere)...ma qualcuno potrebbe aiutarmi a trovare la mia versione preferita??cioè quella del 1992 con Ralph Fiennes e Juliette Binoche??vi prego,se potete datemi una mano...baci a tutti...grazie....
Scritto da: Francesca | 11 agosto 2008 a 20:30
Anch'io desidero trovare la versione in italiano del 1992 con Ralph Fiennes e Juliette Binoche non so piu dove buttare la testa ci tengo molto .AIUTATEMI grazie
Scritto da: Michela Rizzi | 12 novembre 2009 a 09:23
Il film del '92 con la Binoche e Fiennes era reperibile solo su VHS, in questi giorni lo trasmette Mgm (pacchetto sky). Io cmq ne avevo parlato qui: http://www.desordre.biz/2010/06/emily-brontës-wuthering-heights.html
Scritto da: Ava | 31 marzo 2012 a 04:07