Gran Bretagna 1957
con Charlie Chaplin, Dawn Addams
regia di Charlie Chaplin
La7 ha appena finito di trasmettere Un re a New York
(1957), penultima regia di Charlie Chaplin e sua ultima apparizione sullo
schermo come protagonista.
Il film viene considerato un’opera minore del
grande regista, ma pur non raggiungendo i vertici di perfezione del precedente
Luci della ribalta o altri capolavori chapliniani, ha comunque molto da
dire.
La vicenda e’ quella di re Shadow, sovrano di una fantomatica nazione europea, deposto dalla rivoluzione e costretto a rifugiarsi in America. I suoi beni sono stati tutti trafugati dall’ex primo ministro e il povero re e’ costretto a guadagnarsi da vivere con la pubblicita’. Durante la visita di rappresentanza in una scuola conosce un ragazzino saputello che lo mette in difficolta’ con il suo fervore politico, lo rincontrera’ tempo dopo fuori dall’hotel in cui vive, dopo che il bambino e’ fuggito da scuola perche’ i suoi genitori sono stati inquisiti dalla commissione contro le attivita’ comuniste, Shadow se ne prende cura finendo a sua volta per essere indagato. Il finale e’ amaro con il re che torna in Europa, mentre il fanciullo e’ stato costretto alla delazione per salvare dal carcere i genitori.
Che il film sia un pamphlet contro la follia maccartista che percorse l’America negli anni ‘50 e’ risaputo: Chaplin stesso fu costretto a riparare in Europa nel 1952 per non dover comparire davanti alla commissione d’inchiesta: le accuse a sue carico vertevano principalmente sul fatto che Chaplin non avesse mai fatto richiesta di cittadinanza americana.
Nel 1957, quando ancora la “caccia alle streghe” del senatore McCarthy lasciava ancora degli strascichi, Chaplin gira questo film in Inghilterra, con lo stesso coraggio con cui nel 1940 aveva fatto la parodia di Hitler ne Il grande Dittatore: l’assurdita’ del maccartismo e’ resa gia’ dal titolo: sono nell’America di quegli anni un re poteva esser tacciato di comunismo. Il film venne presentato negli Usa solo nel 1973, (come anche Luci della ribalta) dopo che nell’anno precedente al grande maestro venne assegnato un Oscar alla carriera.
Quello che mi ha colpito durante questa visione sono alcune posizioni satiriche dei costumi americani, che sono di attualita’ ancora oggi. Il sovrano entra nel mondo della pubblicita’ perche’ ripreso e mandato in onda a sua insaputa durante una cena a cui e’ invitato, ed e’ sorprendente l’assonanza con i tanti reality show che hanno imperversato ultimamente, dove basta la familiarita’ creata dallo schermo per fare di un perfetto sconosciuto (o un vip in declino come nel caso del re deposto) una star. Per non parlare della ragazza che interrompe la conversazione nei momenti stabiliti per declamare uno spot lasciando basito il povero Chaplin: un primo esempio di pubblicita’ occulta?
se non sbaglio il fotogramma e' tratto proprio dalla censa della cucina spider e si intravede il bambino in questione..
Ciao Renzo, mi spiace non ruscire piu' a passare, salla' un po' di mollezza estive: oggi per esempio ho postato e poi il blog si voleva caricare tutto, dal primo post, ma li' centra spider e i suoi tentativi di rapimento alieni, credo..
Gattone, che piacere rivederla da queste parti :-)
sempre colto e raffainato e si, in effetti abbiamo avuto proprio un' infanzia fortunata..
scritto da ava alle ore 01:51:19
Mawww.... purtroppo me lo sono perso... l'ultima volta lo vidi verso il 1977 (avevo 10 anni)... !!
SOB!!!
Due riflessioni:
1)Leggendo il tuo ocmmento sulla sorprendente attualita' del film per cio' che concerne il mondo pubblicitario, ho pensato immediatamente al fatto che il fondamentale e geniale saggio "the hidden persaders" di vance packard venne scritto proprio nel 1957 (Einaudi lo pubblico' da noi l'anno seguente).
2)Sono felice di essere cresciuto in una tivvu' (quella di bernabei e della breve stagione della riforma) che mi ha fatto conoscere grandissimi come Chaplin, Dario Fo, Bogart, Baseggio, Buster Keaton, Fritz Lang, Andrea Barbato, Luchino Visconti, Gino Cervi, Tino Buazzelli, Jean Gabin, Jacques Tati, Paolo Stoppa...
scritto da Gattalberto alle ore 11:03:00
Prima di tutto saluti nostalgici per i tempi in cui mi rivolgevi la parola. Cosa è successo non so. Non so proprio e mi dispiaccio del tuo silenzio dalle mie parti, ma forse è solo la calura estiva che rallenta tutti.
Sul tema specifico, parlare della caccia alle streghe e del maccartismo significa parlare di una delle più straordinarie operazioni di epurazione e pulizia, se non etnica, quanto meno di pensiero-altro, avvenute nelle società occidentali nel secolo scorso.
Secondo me è stata un'operazione non meno grave della shoà e non lo dico esageratemente. Penso che gli effetti di quell'epurazione, della creazione del mono-blocco di pensiero siano davantiagli occhi di tutti, nell'America che non ha alternative a se stessa e che ha se stessa come alternativa.
Per questo gli americani non sanno la geografia, non sanno l'altrui storia e pensano che tutto esista in quanto funzione del loro individualistico appagamento. Decidono cosa mostrarti e cosa non mostrarti, cosa farti vedere e cosa no, di quali ricordi e di quali sapori riempirti e quali nasconderti del tutto. E magari ne creano uno standard che diventa sponsor ufficiale delle tue sedute al cesso e delle dita nel naso.
Penso che l'America giochi a pallovolo col mondo esattamente come lo stesso Chaplin ne "il grande dittatore", dove addirittura la sequenza assume unnon so che di tragicamente romantico, come la decadenza, come la goccia di tintura nera che cola sulle tempie del moribondo negli ultimi fotogrammi di Morte a Venezia.
C'è un mondo che corre ad asciugare il rigagnolo di tintura ed uno che risplende nei riflessi dell'acqua, giovane e con una voglia di vivere immensa.
La nostra società dovrebbe essere la seconda cosa ed è invece la prima. Mi permetto di segnalare a te o a chi fosse interessato anche i temi della chiacchierata che ho avuto con Pietro Folena qualche giorno fa e che secondo me riprendono i temi dei verbi da declinare al futuro per superare, o rielaborare gli scnari mondiali.
Per non essere necessariamente vassalli ma senza dover nemmeno pensare alla fuga in Svizzera.
Che cazzo si fa in Svizzera la sera. A Lugano o a Berna...
Sul da fare a Roma qualche idea mi viene!
;-)
Ava mi farebbe piacere rivederti dalle mie parti.
ti saluto
scritto da Renzo alle ore 14:22:03
..mi auguro di non sbagliarmi ma questo film lo ricordo perchè ha una delle scene piu' esilaranti della storia del cinema...:D...quella dove il ragazzino offre a Chaplin dei pastiicini fatti con le sue innocenti manine reduci dalle pulizie delle cavità nasali...tutta la comicità si gioca sui sottintesi e sulle espressioni facciali del re...:D!!...
scritto da spiderfrommars alle ore 22:40:17
Scritto da: | 04 agosto 2005 a 04:06