Gli studi archeologici di una remota zona della Dordogna vengono sovvenzionati da una holding americana che pare conoscere molto bene, forse troppo, il sito di Castelgard, luogo di una battaglia cruciale tra inglesi e francesi durante la Guerra dei Cent’anni. Il professore che dirige gli scavi vuole approfondire lo strano interesse che la compagnia ha per il luogo e si trovera’ catapultato nel medioevo, grazie alla macchina che la ITC ha involontariamente inventato e che ha aperto un varco temporale con la Francia del XIV secolo. Tocchera’ a suo figlio e ai suoi assistenti andare a recuperarlo.
Tratto dal romanzo di Michael Crichton, che segue pedissequamente, il film ha una regia piuttosto anonima e televisiva, anche la prova attoriale non va mai al dila’ della sufficienza; nonostante questo, la storia, che nel libro risultava piu’ emozionante, riesce, in qualche modo, a tener desta l’attenzione dello spettatore: sara’ il fascino del medioevo, sara’ il clangore della battaglia o il romanticismo dell’amore che supera il tempo (temi tutti appena accennati e mai approfonditi) ma l’operina riesce nel suo intento d’intrattenere lo spettatore, almeno per una sera d’estate.
pubblicato su ImpattoSonoro
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