Giudizio del film
Christian, un giovane poeta squattrinato arriva a Parigi spinto dai suoi ideali bohémien, entrato fortunosamente nella banda di Toulouse Lautrec, viene condotto al Moulin Rouge, il locale più trasgressivo di tutta la città, dove conosce la vedette, la bellissima Satine, una cortigiana che scambiandolo per un ricco Duca che dovrebbe sovvenzionare il suo spettacolo lo seduce, finendo per innamorarsi di lui, ma la tragedia è in agguato.
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Rivisto oggi , alla luce del grande successo di Kill Bill, ci si accorge come anche questo film reiventi totalmente il genere del musical mischiando momenti alti ad elementi popolari e facendo del citazionismo il suo punto di forza, infatti tutte le canzoni del film sono grandi successi pop del XX secolo a parte il motivo che unisce i due amanti, scritto appositamente per il film.
Lurhmann giustifica questa scelta sostenendo che il personaggio di Christian è ispirato al mito di Orfeo, quindi per far capire la fascinazione del suo canto non restava che riprendere grandi successi musicali.
Oltre la gustosa reinvenzione della colonna sonora, anche i balletti sono ispirati dalle più diverse espressioni del musical: si va dalla grande tradizione hollywoodiana, ai tango di Saura, passando per il musical indiano targato Bollywood, fino al cartone animato (da menzionare la Fata Verde dell’assenzio interpretata da Kylie Minouge, una trasposizione psichedelica di Campanellino) e siccome il Moulin Rouge non è che l’equivalente d’inizio secolo delle nostre discoteche , luogo di perdizione ed eccentricità, non può mancare una versione tecno del CanCan firmata da Fat Boy Slim.
Anche il personaggio di Satine, interpretato superlativamente da Nicole Kidman, e’ la fusione delle piu’ grandi icone cinematografiche del secolo scorso: Marilyn Monroe, di cui la Kidman reinterpreta magistralmente uno dei piu’ grandi successi Diamonds are the girl’s best friends e a cui e’ dedicato il momento di ingresso di Satine sul palcoscenico non solo attraverso la canzone, ma anche con il costume che richiama quello di Fermata d’autobus e la discesa con il trapezio, rielaborazione dell’entrata di Marilyn in Facciamo l’amore scivolando lungo un palo. Rita Hayworth, nelle indimenticate vesti di Gilda e’ citata nella chioma rossa di Satine e nei lunghi guanti; Marlene Dietrich è richiamata nel numero in cappello a cilindro e sigaretta dalle luci fané come ne L’angelo Azzurro.
Ultima fatica di Luhramnn, attualmente impegnato nelle riprese di Alessandro il Grande, Moulin Rouge! rappresenta un rovesciamento di stile rispetto al suo precedente successo: Romeo+Giulietta, mentre quest’ultimo trasportava la tragedia shakespeariana ai giorni nostri, mantenendo però il testo originale elisabettiano, nel secondo l’attualità dei testi si scontra con lo stile in costume, più verosimile che filologico, creando un capolavoro visionario e barocco.
Giudizio del
DVD
Questa e’ quella che si definisce un’edizione di lusso, con
due DVD ricchi di extra, alcuni molto interessanti, soprattutto quelli che
spiegano i punti da cui si e’ sviluppata la storia: il concetto basilare e’
stato quello di intendere il Moulin Rouge come un luogo di attrazione e liberta’
creativa e trasgressiva alla stregua dello Studio 54 a New York o delle
discoteche ibizenche sul finire degli anni ‘80.
Extra azzeccato per un
musical quello di aggiungere la versione estesa dei balletti.
Troppo tecnico
forse quello dedicato ai montaggi alternativi.
Personalmente ho trovato un
po’ avvilente che nella versione del film commentata dal regista Baz Luhrman,
dalla costumista e dal direttore delle luci si sia insistito molto sullo
svelamento dei trucchi digitale: rischia di togliere magia a una storia cosi’
bella e affascinante
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