Con questa recensione inizia la mia collaborazione a impattosonoro
Lee e’ una prostituta di strada, dall’infanzia disagiata, che si da agli uomini sempre con la speranza che quello nuovo sia colui che le cambi la vita. Un giorno incontra Selby, una giovane lesbica e per Lee diventa l’unica ragione di vita, su cui proiettare i suoi sogni d’amore e di maternita’. Cercando di tirar su i soldi per una notte d’amore con lei, Lee incontra un cliente violento che la sevizia e cerca di ammazzarla: la donna lo uccide per legittima difesa. Dopo aver tentato di cambiare vita inutilmente (e follemente, dato che si presenta a colloqui d’assunzione per avvocati o professioni simili), torna sul marciapiede ma ormai persa nella sua follia inizia a uccidere i clienti, fino al tragico epilogo in cui sara’ proprio Selby la testimone chiave della sua condanna.
Il film di Patty Jenkins ispirato alla serial killer Aileen Wuornos non si puo’ dire completamente riuscito. Probabilmente il fatto di aver portato sullo schermo una storia cosi’ recente (la Wuornos e’ stata giustiziata nel 2002 dopo 12 anno nel braccio della morte) non ancora sedimentata, e’ il motivo per cui la storia risulta didascalica, indecisa se tratteggiare a pieno il ritratto disturbante di una donna psichicamente instabile o gettare uno sguardo compassionevole sulla sua vita presa ad esempio del fallimento del sogno americano: in un mondo di looser che vive ai margini della societa’, oppresso dal puritanesimo di facciata che spesso sfocia in esaltazione religiosa le piu’ deboli sono le donne, come testimonia la battuta dell’amica di famiglia che cerca di riportare Selby sulla “retta via” dell’eterosessualita’ ricordandole che quando avra’ bisogno di un tetto sulla testa sara’ disposta a fare l’amore anche con un uomo. Sicuramente meritate le lodi per l’interpetazione di Charlize Theron, stupefacente non tanto nell’imbruttimento ma nella gestualita’ sgraziata, quasi da bullo di periferia, supportata da una spalla di altrettanta bravura come Christina Ricci nel ruolo dell’enigmatica Selby.
Il film di Patty Jenkins ispirato alla serial killer Aileen Wuornos non si puo’ dire completamente riuscito. Probabilmente il fatto di aver portato sullo schermo una storia cosi’ recente (la Wuornos e’ stata giustiziata nel 2002 dopo 12 anno nel braccio della morte) non ancora sedimentata, e’ il motivo per cui la storia risulta didascalica, indecisa se tratteggiare a pieno il ritratto disturbante di una donna psichicamente instabile o gettare uno sguardo compassionevole sulla sua vita presa ad esempio del fallimento del sogno americano: in un mondo di looser che vive ai margini della societa’, oppresso dal puritanesimo di facciata che spesso sfocia in esaltazione religiosa le piu’ deboli sono le donne, come testimonia la battuta dell’amica di famiglia che cerca di riportare Selby sulla “retta via” dell’eterosessualita’ ricordandole che quando avra’ bisogno di un tetto sulla testa sara’ disposta a fare l’amore anche con un uomo. Sicuramente meritate le lodi per l’interpetazione di Charlize Theron, stupefacente non tanto nell’imbruttimento ma nella gestualita’ sgraziata, quasi da bullo di periferia, supportata da una spalla di altrettanta bravura come Christina Ricci nel ruolo dell’enigmatica Selby.
spider ho ricambiato le tue sviolinate (non sai che stavo per scrivere!!)
scritto da ava alle ore 14:04:18
...tu dirai che sono solo un "leccaBEEEEEP"...ma scrivi veramente bene....recensioni asciutte e incisive...
scritto da spiderfrommars alle ore 18:11:01
:-DDD
veramente un pezzo per te in mente cel'ho, ma non ha senso magari ti mandi pezzi e lo monti tu
scritto da ava alle ore 19:30:14
Eh si, ecco perchè a me non dai più una ceppa!!
E' facile chiedere dopo che hanno iniziato i primi...
Chi è questo monster, sono geloso!!!
Ciao Ava un bacio e buon week end ci teniamo in contatto
scritto da Renzo alle ore 17:35:41
Scritto da: | 05 agosto 2005 a 20:25