Pelle di tigre viene annoverato nella storia del cinema
muto non tanto per le sue qualita’ artistiche, ma perche’ unica prova
sopravvissuta alle ingiurie del tempo della parentesi attoriale di Tina Modotti.
Usa 1920,
con Tina Modotti, Lawson Butt, Myrtle Stedman, Frank Weed
regia di Roy Clements
In una notte di bufera a La Classe, nella California del Sud, bussa alla porta del ricco scapolo Alexander Mac Allister una misteriosa fanciulla, latrice di una lettera di presentazione di un vecchio amico. Scambiandola per la figlia di costui, il giovane gentiluomo se ne prende cura, nonostante la sua carnagione sia la piu’ scura che abbia visto in una ragazza scozzese. Tra i due nasce l’amore, ma un rivale in affari insospettito dalla provenienza messicana della giovane fa compiere delle indagini e la vigilia delle nozze rivela al promesso sposo l’inganno di cui e’
stato vittima.
Mac Allister si reca dalla fanciulla per avere spiegazioni ed
ella confessa di essere la serva della figlia del suo amico, morta come il padre
per un’epidemia di febbre gialla. Indirizzata in California dalla padrona in
punto di morte, al suo arrivo non aveva avuto il coraggio di chiarire l’equivico
in cui si era trovata. Non avendo ottenuto il perdono dal suo amato che non puo’
legarsi a una peona di umili origini, la ragazza abbandona la casa della
famiglia che le faceva da chaperon. Quando nel promesso sposo l’amore vince
l’orgoglio della razza (sic!) ella ha gia’ intrapreso una carriera di danseuse,
ma il destino vuole che il debutto dello spettacolo avvenga proprio a La Classe
cosi’ i due giovani possono finalmente ricongiungersi.
Si tratta di un melodramma arzigogolato e senza nessun rillievo tecnico, se non quello di testimoniare una produzione medio-alta del tempo. Che fosse a disposizione un
budget costoso lo testomoniano le didascalie che spesso ribadiscono i concetti
delle scritte con disegni molto curati, come le molte scenografie utilizzate,
sia d’interni che d‘esterni.
Colpisce la storia d’amore basata su una
differenza razziale improponibile ai nostri giorni; interessante invece il fatto
che il flash back non sia introdotto da dissolvenze o tendini, quindi gia’ nel
1920 era un liguaggio filmico perfettamente comprensibile agli spettatori.
La
copia restaurata dalla Cineteca del Friuli, ha ricostruito perfettamente i
viraggi che all’epoca sostituivano il colore che non era ancora stato inventato,
a parte l’esperienza di Melies, che faceva dipingere a mano la pellicola. I
bagni di colore in tinte calde, aranciate venivano scelte per gli interni, per
restituire il calore delle pareti domestiche, mentre gli esterni venivano virati
in toni freddi, azzurrati.
Per quanto riguarda la breve esperienza
hollywoodiana della Modotti, che sui giornali dell’epoca veniva lanciata come
una bellezza sensuale ed esotica (ed infatti nel film non le si risparmia una
danza orientaleggiante su un palco adornato da tre budda) bisogna dire che ha
una recitazione piu’ contenuta di quella delle divine del muto: meno esagitata e
sbracciata, cerca una recitazione, per quanto possibile ai tempi, piu’
incentrata sull’espressivita’ del volto, confermando cosi’ la sua modernita’
artistica che si esprimera’ definitivamente della fotografia.
avrai la tua parte.. vedrai! ;-)
scritto da ava alle ore 13:24:24
...:-D!! sono curioso... buon w.e. a te...
scritto da spiderfrommars alle ore 09:09:45
buon w.e. a tutti!
spider non sai che idea mi hai fatto venire!
scritto da ava alle ore 17:23:31
Saluto anche io e buona giornata
Ma soprattutto inizia a vedersi la fine del tunnel settimanale
A presto
scritto da renzo alle ore 10:04:01
un saluto veloce...
scritto da still life alle ore 09:51:06
Excel NT
Il deal è chiuso
Mi scrivi quello che vuoi e quando vuoi all'email e ci accordiamo su (eventuali) tagli e cuciti.
Le regole per le foto sono quelle di excite.
Per il resto l'ispirazione è sacra e LIBERA. Mi indichi uno pseudonimo se ne vuoi uno, se no AVA col link al tuo blog.
Quando vuoi. A casa mia apparecchio sempre per gli ospiti che potrebbero arrivare. Saluti e salute.
Renzo
scritto da Renzo alle ore 18:15:33
..magari lo spirito di Ali' funziona contro TUUUUUTTI I MUCCINI?!!
scritto da spiderfrommars alle ore 16:57:09
...lo hai evocato...eccolo qui:
scritto da spiderfrommars alle ore 16:28:46
me gusta muy bien, rencito :-)
gattalberto sei l'unico che si procura i film dal pescivendolo sotto casa .-P
scritto da ava alle ore 16:27:16
E' il mio film preferito, dopo "pelle di trota e lische di salmone", con rex harrison e alec guinness... :*)
scritto da Gattalberto alle ore 14:40:58
Gli apostrofi nel mio mondo servono per giocare
ci sono e non ci sono, come i punti interrogativi, le esclamazioni, gli underscores e tutto il resto. Giochi
"EVA_POR_AZIONE VISIVA: segnalazioni dal nervo ottico in slow motion"
Te gusta asì?
AVE ;-)
scritto da Renzo alle ore 14:22:41
purtroppo non mi chiamo anna (i nomi palindormi mi son sempre piaciuti) ma se togli l'apostrofo l' affare e' fatto! che poi le segnalazioni dannate avrebbero a che fare con il mio nome vero: hai presente una certa cacciata dal paradiso terrestre?
scritto da ava alle ore 13:13:34
Se poi fosse il sintetico AVA con cui sigli i tuoi post...
beh, la rubrica potrebbe chiamarsi
P.V.AVA.
"Percezionioni Visive AVAlanga"
scritto da Renzo alle ore 12:47:54
Commosso appresi del complimento
Non so se la lacrimuccia (bighfishiana? no, dai! Facciamo pace, allungami quel dannato mignoletto e canta con me pacepacedigesùnonlofacciopiùmaledettoildiavolettochecihafattolitigar) sgorgò per la parola "qualcosa" o per l'aggettivo.
Vabbè, oh tu desordre, non so come chiamarti (ultimamente ho avuto un po' di problemi con persone a caccia di multipli (filmicamente multiplex)) e quindi sento la mancanza di un nomen di riferimento, ma sentitamente ringrazio.
Ti segnalo la mia rassegnetta stampa internazionale che magari ti può incuriosire, e invece l'idea di una possibilità di collaborazione con il mio blog, affidandoti la segnalazione settimanale di un film o di quello che colpisce la tua percezione visiva. Solo 10 righe. Sepoffà?
10 righe non si negano manco ad un condannato.
Figurati ad un
con-dannato
(anche) con (sengalazioni) d'annata
Se tu, come tua nonna (lettori? aaaaattenti!), ti chiamassi anna sarabbe figo
che la rubrica potesse intitolarsi "Segnalazione d'anna_ta"
Ma anche se ti chiami diversamente te la trovo la soluzione.
Salve, regine.
scritto da Renzo alle ore 12:43:44
carmilla: ehh..
Nicola non ci siamo liberati di nulla, perche' Muccino imperversa nelle sale, cinemazero che curava queste riedizioni deve aver chiuso, per cui trai le conclusioni..
renzo, quando non parli male di Big fish hai qualcosa di geniale ;-)
scritto da ava alle ore 12:21:28
A natale di anni fa regalabbi un libercolo di foto della Tina ad un imberbe fotografo che ausgiurduì mi regala i suoi scatti per i microracconti sul mio blog.
La Curino nel suo spettacolo su Adriano Olilvetti, finisce parlando del fuoco generatore femminile. Ecco, vi segnalo questo ulteriore miracolo post mortem della nostra amata, amante, am.
CLICK
Diapo Sovraesposta
Sviluppata però con il C41
Il colore viola
Saluti
scritto da renzo alle ore 10:34:33
finalmente ci siamo liberati di Muccino ! Continua a scrivere di questi film.
scritto da Nicola Moroni alle ore 09:41:31
ah.
scritto da carmilla alle ore 08:19:49
Scritto da: | 06 agosto 2005 a 03:58