Assurdo road movie dall’umorismo stralunato, Leningrad cowboys go America e’ il primo successo internazionale di Aki Kaurismaki. Che il regista
finlandese abbia una grande passione per il cinema muto lo conferma Juha
i suo lavoro senza sonoro del 1999; ma gia’ questo film puo’ essere
letto come una comica, con didascalie ironiche e fulminanti e con brevi
dialoghi una volta tanto resi intelligentemente in italiano da
doppiatori dal forte accento nordico.
Nella
tundra finnica uno sgangherato gruppo folk viene provinato da un
impresario che consiglia loro di recarsi in America: la’ mandano giu’
ogni stronzata. Con queste premesse i Leningrad Cowboys guidati dal
loro manager Vladimir si mettono in viaggio per conquistare gli States,
con i risparmi del nonno che li sovvenziona a patto di portarsi dietro
anche il bassista, congelatosi perche’ aveva trascorso tutta la notte
precedente l’audizione provando all’aperto.
Ma la musica del gruppo non piace nemmeno a Nueva York (sic!), cosi’
l’impresario americano li spedisce a suonare all matrimonio di un
parente in Messico e li’, dopo aver attraversato tutti gli Stati Uniti
e aver imparato il rock’n’roll, i Leningrad Cowboys troveranno il
giusto successo e lo scongelamento del bassista.
Dietro la comicita’ surreale si nasconde una feroce satira contro gli
Stati Uniti, o meglio contro il mito americano: il regista ci mostra
solo i bassifondi delle citta’ statunitensi, con immensi cimiteri
d’auto e fabbriche vetuste. La pellicola non e’ certo tenera neppure
con l’Unione Sovietica, allora agli inizi della disgregazione (il film
e’ del 1989) ed e’ impressionante rivedere oggi come in poche scene
Kaurismaki abbia previsto la parabola politica degli ultimi presidenti
russi: stufi dell’oppressione del loro manager che li sfama con un
sacchetto di cipolle o un sedano mentre lui va a rimpinzarsi al
ristorante, i Leningrad Cowboys lo legano e ridistribuiscono il denaro,
ma l’incaricato di procurare il cibo spende per se’ i soldi e con un
colpo di scena Vladimir (che alla fine del film sparira’ nella notte
del loro successo senza lasciare traccia) ritorna al comando mentre una
didascalia proclama il ritorno della democrazia.
La collaborazione del regista con il gruppo continua nel 1994 con Leningrad Cowboys met Moses e con il documentario del '93 Total Balalaika Show
che testimonia lo spettacolare concerto tenuto dai Leningrad Cowboys
in collaborazione con il coro dell’Armata Rossa: tutt’e due i film sono
in programmazione la prossima settimana al Centro Culturale Edison di Parma.
Per quanto riguarda il gruppo, i ragazzi, sempre con le improbabili
scarpe a punta e il cuiffo ad unicorno, sono ancora in pista e sul loro
sito ufficiale troverete, in lingua inglese, notizie delle nuove mirabolanti avventure.
Scrivi un commento
Le tue informazioni
(Il nome e l'indirizzo email sono richiesti. L'indirizzo email non verrá visualizzato con il commento.)
ma magari Manu..
scritto da ava alle ore 19:23:03
Grandissimo film!!!! Come vorrei vedere i Leningrad Cowboys in concerto...
scritto da Emanuela alle ore 13:17:41
grande Kaurismaki!
scritto da brando alle ore 14:52:10
ah ma non era un pesce d'aprile?
:-O
allora scrvimi una mail cosi' ne parliamo seriamente..
scritto da ava alle ore 13:23:46
Ciao buon week end
Potrò sperare in un tuo lascito nel fine settimana?
Chissà
In attesa esco dal lavoro dove mi sto verametne bruciando gli occhi
Sono stanco morto
Vado a prendere l'ultimo sole
A roma
Ciau
scritto da Renzo alle ore 17:57:14
Scritto da: | 31 luglio 2005 a 15:36