Ha la trama complessa delle decorazioni di un tappeto caucasico, con volute temporali e racemi che si perdono nel nulla, questo film che Egoyan dedica al genocidio armeno compiuto dai turchi nel 1915.
La scelta del regista e’ particolare: la pellicola non e’ un j’accuse, ma ci mette davanti agli occhi la vicenda nella sua complessita’mostrandoci che quasi 90 anni fa (il film e’ del 2002) in Anatolia sono state uccise un milione mezzo di persone con un’operazione di pulizia etnica che il governo e la popolazione turca non vuole (o non puo’?) ammettere ancora oggi, costringendo i sopravvissuti alla diaspora a dover continuamente giustificare la propria storia. Sul piano personale pero’, la storica dell’arte che ha dedicato la sua vita a preservare la memoria del suo popolo, non vuole ammetteredavanti alla figliastra che il padre di quest’ultima si e’ suicidato quando la compagna decise di lasciarlo; il regista armeno che sta girando un film sul genocidio, compie alcune forzature storiche per rendere piu’ coinvolgente la vicenda; l’attore di origine turca che interpreta il capo dell’esercito turco tenta una difesa delle ragioni del suo popolo.
Verita’ sempre nascoste, mezze verita’ che si sovrappongono, ma come conclude il doganiere dopo l’ultima giornata di lavoro prima della pensione, accettando finalmente l’omosessualita’ del figlio (un’altra frattura da riconciliare): “l’importante non e’ come si sono svolti veramente i fatti, ma quello che ti fanno capire.”
Una frase che si adatta perfettamente alla realta’ cinematografica: Ararat e’ infatti un film su un film, un tema che fa impazzire i critici cinematografici che possono sbizzarrirsi con le teorie sulla visione e sul cineocchio che pietosamente vi risparmio.
Un buon film, da recuperare assolutamente nella versione originale, dato che il doppiaggio ha ridotto alla sola lingua italiana le quattro che sono state usate nella storia, forse con l’intento di rendere meglio le incomprensioni tra i popoli?
ne sarei onorata, io ti ho linkata senza permesso.. :-)
scritto da ava alle ore 14:12:11
Esemplare ed arguto il tuo commento, o piuttosto riflessione, finale.
Ava ti dispiacerebbe se mettessi sulla mia pagina un link al tuo blog?
scritto da allure(tte) alle ore 10:24:13
Scritto da: | 04 agosto 2005 a 19:35