E’ sicuramente un film di puro intrattenimento, anche con qualche sbavatura
registica (l’esagerato uso del rallenti) e qualche eccessiva semplifcazione
filosofica (svuotare la mente non e’ poi cosi’ facile). Cio’ non toglie che il film che vede Tom Cruise protagonista, non che produttore sia
affascinante e degno di nota.
Ancora una volta torna il mito dell’estremo
oriente depositario dell’onore, valore che l’occidente ha perduto cedendo alle
lusinghe del profitto, assunto che sta anche alla base di Kill Bill e
Ghost Dog.
Estremamente interessante a mio parere (ma ammetto di avere
sempre avuto un debole per gli indiani) il parallelo tra samurai e pellirossa,
non piu’ visti come barbari assassini ma depositari di una valida civilta’ e
infatti penso che i referenti di questo film, piu’ che Braveheart o
Balla coi lupi che comunque sono citati, come omaggiato e’ il grande
Kurosawa, siano i film che negli anni ’70 rivalutarono la figura degli indiani:
Piccolo grande uomo e Soldato blu la cui scena di sterminio del
villaggio indiano e’ ripresa negli incubi che attanagliano le notti di Nathan
Algreen, del resto anche il titolo rimanda al romanzo L’ultimo dei
Mohicani di J.F. Cooper.
cicci, da Tom Cruise, con tutta la buona volonta' che puoi mai aspettarti?
scritto da ava alle ore 17:59:20
Sono daccordo, ma il fatto che questo film permetta tutte queste citazioni è la prova che purtroppo ancora una volta non è stato creato niente di nuovo.
Forse mi aspettavo troppo, o forse lo hanno troppo pubblicizzato.
scritto da Cicciput alle ore 12:18:39
Scritto da: | 03 agosto 2005 a 01:21