The Woman in the Window
Usa 1945 RKO
con Edward G. Robinson, Joan Bennett, Raymond Massey, Edmund Breon, Dan Duryea, Thomas E. Jackson, Arthur Loft, Dorothy Peterson
regia di Fritz Lang
Vedere un vecchio film in una sala cinematografica è sempre emozionante, anche quando si tratta di una copia disastrata come in questo caso.
La storia ha per protagonista un professore di psicologia (Edward G. Robinson) la cui vita scorre nel tran tran della vita
famigliare tra lezioni, casa e circolo; mentre la famiglia e’ in vacanza incontra una modella (Joan Bennett) che ha avuto modo di ammirare in un ritratto
e improvvisamente si trova coinvolto in una spirale di omicidi e ricatti.
Fritz Lang getta il suo sguardo inquieto sulla vita grigia di un borghese di mezz’età in bilico tra colpa ed innocenza seguendo passo passo il
suo vano tentativo di occultare le prove fino al tentativo di suicidio.
L’happy end a sorpresa e’ stato spesso criticato, ma il regista sosteneva che fosse l’unico possibile e in effetti è vero, dato che scioglie in una risata una storia che rischia di essere letta come una parabola moralista, quasi un manifesto del codice Hays, dove ogni minima deviazione dalle regole e dalle convenzioni (il Detour, per citare il capolavoro assoluto del genere) viene scontata amaramente.
Undici anni dopo, nel 1955, Billy Wilder riprende lo stesso tema della fantasia libertina di un uomo la cui moglie è lontana, facendone un capolavoro di comicità in Quando la moglie e’ in vacanza: l’adulterio (pensato, non ancora consumato) non porta piu’ diritti al patibolo.
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