Ho sempre pensato che Jane Campion fosse sopravvalutata: non ho visto Lezioni di piano
ma ricordo perfettamente che ai tempi Vieri Razzini presentava una
retrospettiva su Marco Ferreri con interviste all’autore e ricordo che
il grande vecchio liquido’ la nuova fulgida stella nascente della
cinematografia australiana dicendo che quei tramonti spettacolari li
sapevano fermare anche i fotografi amatoriali grazie ad un banale
filtro e che ormai la gente si faceva incantare dalla teoretica del
“carino”.
In the cut sono andata a vederlo perche’ ho la tradizione di propiziare l’anno vedendo un film erotico con la mia migliore amica.
Il thriller erotico del momento si e’ dimostrato uno dei peggiori
thriller della storia e contiene la scene piu’ antierotica che
abbia mai visto: una ballerina di lap dance intenta a lavare il palo
con un detersivo spray dopo lo spettacolo!
Nebulosamente penso di aver capito che il film sia il percorso di una
donna (una Meg Ryan del tutto fuori parte) che attraverso il sesso
giunge all’amore: quest’originalissima storia viene rappresentata dall’
atteggiamento languido delle protagoniste, degno di una diva del muto:
svenevolezza e labbruzzi protesi e poi attraverso l’immaginario
erotico femminile piu’ arcaico: voyerismo, sesso orale, la necessita’
di esser coccolate, il tentato stupro il tutto inserito in un
paesaggio altrettanto vetero simbolico: il bosco, la spazzatura, eros e
thanatos rappresentati da corone funebri che passano sullo sfondo
alternati a visioni fugaci di abiti da sposa.
Il nuovo Marlon Brando, l’attore Mark Ruffalo, e’ abbastanza calato nel
ruolo ambiguo che gli spetta, peccato che l’abbiano conciato come il
sosia di Burt Reynolds negli anni 70: petto moquettato e baffo
spiovente, sempre per la serie il nuovo immaginario erotico femminile
aggiornato.
Se il lato erotico e’ risibile, peggio ancora l’aspetto thriller del
film, indizi lampanti che non vengono mai colti altrimenti il film
sarebbe gia’ finito, la protagonista che all'inizio tiene sulla porta
il detective di polizia per ore mentre accerta la sua identita’ con la
centrale e per il resto del film si tira in casa o va per boschi con
tutti i possibili sospetti: il vero film comico di Natale, alla faccia
di Boldi e De Sica!
giorgio, forse hai ragione, e questo spiegherebbe il mio attaccamento a lezioni di piano! ;-)
Secondo me la Campion ha la tendenza a voler far sentire lo spettatore passionale, preda dell'ineluttabilità del destino e delle passioni, disposto a sfidare le convenzioni a sua volta.
Il che per me finisce per essere francamente irritante. (E' quello che chiamavo 'splatter sentimentale')
... ma certe immagini di lezioni di piano mi hanno colpito moltissimo. Soprattutto la foresta. Quei toni grigi, lividi, bluastri, il fango, in cui arranca Ada vestita di tutto punto.
Ada che si affloscia a terra e la gonna che le si gonfia a palloncino intorno...
Va be', ora avete capito perché gli amici quando parlo di cinema mi schifano!
:-)
scritto da pikolo alle ore 09:25:06
Brava ava (!): sulla Campion concordo in pieno. Non sopporto nemmeno Lezioni di piano. Non le perdono la tendenza a voler far sentire lo spettatore troppo intelligente...
scritto da giorgio alle ore 10:36:14
hai ragione, è nella mia natura! :-P
scritto da pikolo alle ore 16:25:45
ahahah pikolo, mica ti devi giustificare! ;-)
scritto da ava alle ore 14:09:30
...quando mi monto la testa divento ciarliera!
:-)
scritto da pikolo alle ore 12:43:26
ehi, grazie, detto da te suona come un grandioso complimento, l'ego monta a neve come la chiara d'uovo! :-)
Il mio è uno sfogo bello e buono. "Lezioni di piano" e "Holy smoke" hanno spunti narrativi autentici, secondo me.
Vero è che gioca coi filtri, coi tramonti ad effetto, con una sorta di "splatter emozionale", ma alla fine la storia te la racconta, senza troppe manfrine.
"In the cut" non ha tensione narrativa. La Campion combina elementi del thriller, ma è come se non fosse pratica di questo linguaggio, ne esce un pasticcio senza costrutto (di torte mal riuscite me ne intendo! :-).
Un gran peccato, perché forse Meg Ryan poteva essere sfruttata meglio... 'Sta attrice ha avuto un bel coraggio, che diamine. Il film infatti è stato lanciato anche come "scandalosa prima volta" della fidanzatina d'America. Peccato che la storia mancasse di nerbo.
scritto da pikolo alle ore 12:42:54
bleah al film ma non a te: interessanti intuizioni..
scritto da ava alle ore 21:38:20
:-D No ecco, non si parla di mestruazioni (almeno mi sembra).
Meg Ryan fa la parte del pulcino bagnato, anzi, annegato in lacrime, muco, pioggia, alcol, sangue e bava dei molti pretendenti sbiellati che le fanno da contorno ... è come se la Campion facesse di tutto per "sporcare" il personaggio e l'ambiente in cui si muove (una New York irriconoscibile). Mi starebbe bene se dietro ci fosse una storia. Ma non c'é. Fa acqua da tutte le parti, per l'appunto. Come il cestello della lavatrice intasato di sangue e membra umane. Che dite, bleah? Bleah.
scritto da pikolo alle ore 16:33:04
si pikolo, dovresti illustrarci il concetto di "perder liquidi", io ho notato solo che la Ryan era solita perdersi le scarpe :-)
scritto da ava alle ore 13:59:29
:-DDD film sponsorizzato dalla LINES?
scritto da SPIDERFROMMARS alle ore 12:59:10
L'happy end incongruo era riferito a lezioni di piano. Ada che viene tratta dai flutti ecc. ecc...
Però guarda, ieri ho visto per sbaglio "in the cut".
Film pretenzioso e noiosetto. Banale e involontariamente ridicolo. La fidanzatina d'america perde liquidi, l'attorgiovane ruffalo (il nome suona come un insulto) perde liquidi, le lavatrici perdono liquidi, tanto che alla fine del film vien proprio voglia di farsi una bella doccia. Per farsi una dormita la camomilla non servirebbe neanche...
E manco a dirlo, un'incongruo Happy end finale.
scritto da pikolo alle ore 09:56:19
aspe' pikolo.. hai visto in the cut e parli di happy end? ma della povera ascella slogata del protagonista non si e' preoccupato nessuno? :-DDD
scritto da ava alle ore 16:34:15
..SOLO QUELLA!!!
scritto da SPIDERFROMMARS alle ore 15:48:56
ma la colonna sonora di Nyman merita, eccome.
scritto da pikolo alle ore 15:07:13
"lezioni di piano" film morboso, ok, però...
un film non si giudica dal fondoschiena del protagonista, ok, però...
l'happy end finale è incongruente, ok, però...
vabbé.
(si capisce che non mi sono tanto ripresa dai bagordi capodannatalizi? :-)
scritto da pikolo alle ore 15:06:40
...:-) EVITERO'....
scritto da SPIDERFROMMARS alle ore 15:02:54
si', ma non ci andare con la nuova fiancee: sarebbe terribile! ;-)
scritto da ava alle ore 12:52:22
..un film comico isomma?...:-) un bacio
scritto da spiderfrommars alle ore 11:22:31
kaos, a me ha deluso proprio l' idea che quella sia la visione femminile del sesso: un film cosi' sarebbe stato accettabile negli anni 70, ma resta il fatto che e' proprio brutto!
grazie spider, ma se puoi vallo a vedere, ci rideremo sopra per sei mesi buoni!
scritto da ava alle ore 02:17:46
beh, anche a me ha deluso. A parziale scusante di Jane campion va detto che il film è tratto da un romanzo, quindi la sceneggiatura non è proprio originale. Devo dire che a me incuriosiva molto vedere certi temi erotici trattati da una regista donna, con una sensibilità diversa da quella di noi maschietti.
scritto da kaos alle ore 16:00:57
come scrivi bene Ava...una stroncatura spettacolare!!
scritto da SPIDERFROMMARS alle ore 15:27:22
Scritto da: | 26 luglio 2005 a 16:19