Esaltante. Non trovo altri aggettivi per commentare la visione dell’ultimo Tarantino, anche se in fondo questo epiteto mette in luce
solo l’aspetto ludico e scorrevole del film e non evidenzia il fatto che l’opera si faccia ricordare, lasciando un segno nella mente.
Parlare di capolavoro mi pare prematuro, in fondo abbiamo assistito solo alla prima parte del film, che però getta ottime premesse.
Se scopo dell’arte è interpretare e precedere le pulsioni del proprio tempo, l’autore raggiunge l’intento, non tanto per la sapienza con cui sa elaborare un materiale basso e popolare, anche se l’uso della musica o i passaggi dal colore al bianco e nero scanditi da un battito di ciglia sono, se non geniali, quantomeno magistrali. Però, come diceva Welles la tecnica è alla portata di tutti, altro distingue l’artista.
Le tematiche principali di questo film sono a mio avviso due: il senso dell’onore e il ruolo della donna.
In una civiltà come quella occidentale dove l’unico valore rimasto è il denaro in nome del quale tutto è lecito, il sacrificio della vita per un ideale (buono o cattivo che sia) appare un concetto talmente ridicolo che una vicenda incentrata su questo tema, dev’essere ambientata in un mondo lontano, storicamente o geograficamente. Paradossalmente questo già accadeva nei film dei telefoni bianchi in cui l’adulterio si consumava solo in paesi quali l’Ungheria o la Bulgaria, allora considerati esotici e ben lontani dalla corretta e cattolica Italia fascista. Il motivo della fascinazione che la
cultura orientale sta avendo su di noi in questi anni, è il coraggio di esaltare tradizioni e valori per noi ormai inconcepibili, motivo egregiamente
illustrato in Ghost Dog, il codice del Samurai di Jim Jarmush, del 1999 dove un sicario di colore esercita la sua professione ispirandosi ai principi degli antichi Samurai, mentre i vecchi padrini della mafia italiana piangono la scomparsa del loro codice d’onore dimenticato dai nuovi capi che pensano esclusivamente al mero profitto.
In Kill Bill vi è un forte senso dell’onore, l’esempio migliore eè il dialogo che si svolge durante il magnifico combattimento sulla neve tra O-ren Ishii e Black Mamba: la donna divenuta capo indiscusso della yakuza, saggiato il valore della sua avversaria le dice: “Prima
ti ho schernita, ti chiedo perdono” e la sposa che la affronta per ottenere la sua vendetta: “Perdonata”. Lo scambio di battute riesce ad essere commovente, anziche’ ridicolo.
Il cast del film è composto da attrici bellissime che interpretano donne letali come vipere assassine, Tarantino ha il coraggio di spingere questi personaggi all’estremo: quanto e’ distante il ruolo di Lucy Liu in questo film da quello che interpreta nelle Charlie’s Angels! Non solo perche’ questa volta sta dalla parte del cattivo, ma perche’ i personaggi escono dal prototipo sessuale della cinematografia attuale, divenendo protagoniste di una consapevole sessualita’ disturbata e disturbante: l’inquadratura che apre il film sul volto tumefatto di Uma Thurman richiama inequivocabilmente l’immagine di uno stupro ad opera di un maniaco, le violenze sessuali che verosimilmente la protagonista subisce durante il coma sanno di necrofilia.
Le origini di O-ren Ishii sono raccontate attraverso un anima non solo per una geniale commistione di stili, ma per risolvere altrettanto genialmente la censura che la rappresentazione di una scena di pedofilia avrebbe comportato; Gogo, la diciassettene guardia del corpo
di O-ren e’ una folle vergine che penetra a colpi di spada i maschi da lei provocati e tutte le donne del film danno l’impressione di appartenere in maniera senziente all’harem di Bill, di cui per ora abbiamo avuto solo modo di vedere la mano masturbare la spada durante la telefonata con Darryl
Hannah..
Nei titoli di coda si accredita il film come ispirato al manga (fantomatico?)La sposa, ma a me ha ricordato anche un'opera di Truffaut
del 1968, La sposa in nero dove cinque ricconi uccidono per una bravata uno sposo all’uscita dalla chiesa, la vedova, interpretata da Jeanne Moreau li ammazzera’ implacabilmente. Coincidenza? Non credo, dato che anche la lista di Uma Thurman consta di cinque nomi, e le due attrici richiamano uno stereotipo simile di imperfetta bellezza. In ogni caso quella della donna la cui ira funesta sia scatenata dall’uccisione dell marito o dell’amante sull’altare o sul talamo penso sia un archetipo, anche se la vera spinta alla determinata vendetta della sposa di Tarantino e’ la presunta morte della figlia.
Rappresentare questo aspetto selvaggio e violento del femminile in un epoca in cui la cinematografia porta sullo schermo le incertezze dei supereroi piu’ che le loro imprese e mentre la pubblicita’ e la televisione impongono un modello di erotismo compiacente e rassicurante il maschile, e’ molto di piu’ che la provocazione di un ragazzaccio talentuoso come Quentin Tarantino, è la percezione di una nuova forma di femminilità, raccontata nella maniera
iperbolica, non scevra di ironia che distingue questo regista. Solo il volume II
con lo scontro tra Black Mamba e Bill ci svelera’ quanto l’autore abbia avuto il coraggio di spingere avanti il limite dell’eterna lotta tra i sessi.
quando esce il VOLUME II??? Non doveva uscire a febbraio?! Io ho letto 16 aprile... ma non so se si riferisse all'Italia...
scritto da Roberta alle ore 15:58:07
...anche qui bah...mi sono espresso male e ovviamente sono stato preso per un paternalista del cazzo...avro' tempi e modi (mi auguro) di chiarire meglio cio' che intendo...
scritto da spiderfrommars alle ore 18:03:14
scusata Ava e Spider, ma leggendo le vostre scaramucce non posso far altro!
scritto da ibrab alle ore 07:31:50
..poi sai bene quello che penso di te...
scritto da spiderfrommars alle ore 19:54:57
...è che non mi sembra di meritarmelo....
scritto da spiderfrommars alle ore 19:53:56
spider rientra in te: ma quando mai mi sono rivolta a te col plurale majestatis??? parlavo di uomini in generale.. ma se la cosa ti costringe a prendere certe posizioni non posso che prenderne atto.
scritto da ava alle ore 19:52:24
"PIANTATELA DI ROMPERE IL CAZZO"...ma con chi credi di parlare?...
scritto da spiderfrommars alle ore 19:20:16
Quando parlavamo di argomenti altri non mi sono mai permesso di passare all'assalto verbale diretto . Ho sempre parlato delle tesi e contraddetto quelle e sai bene che il discorso non riguarda il fatto o meno di essere contraddetto...Se credi che mi faccia piacere questo episodio sai bene che non è cosi'...visto che è quasi due anni che io e te si discute e talvolta ci si scorna..e sai anche che ti ho sempre comunicato e espresso la mia stima... ma non puoi in sede di normale discussione darmi del VECCHIO TROMBONE E AGGREDIRMI CON LA TUA VIOLENZA VERBALE...perchè se no sai bene che io malgrado tutto sono COSTRETTO A REGIRE COSI'...
scritto da SPIDERFROMMARS alle ore 19:19:15
kaminski, sono contenta di non esser l'unica ad aver ricordato la sposa in nero, al di la' del fatto che sia una fonte, addirittura l' infermiere aguzzino mi ha ricordato un personaggio simile in frances e in The Elephant man.
Neppure io volevo parlare di donne virago, ho parlato di "consapevole sessualita'" cioe' di donne coscienti del loro femminino all'interno di un mondo violento. Verissimo l'allusione a ghost dog. il codice del samurai finisce alla bambina come passaggio di consegne..
scritto da ava alle ore 18:13:25
caro spider,
io non ti devo per nulla delle scuse, dato che eravamo nel mezzo di una discussione, e spesse volte ho sopportato tue batture ben piu' pesanti per motivi molto piu' futili; se il fatto di contraddirti significa essere cancellata dalla lista dei tuoi amici.. forse e' meglio cosi'.. se ti passa sai dove sono.. buon proseguimento
scritto da ava alle ore 18:06:20
...e se non l'hai capito mi devi delle scuse.
scritto da MAURO alle ore 15:52:27
Non sono molto daccordo con la visone della donna virago. E' un termine che non amo e che trovo "sessista". Mi pare piuttosto che il senso del film si concretizzi sul concetto giapponese dell'Onore riscattato con le armi. Un pò come in "Ghost Dog" ma qui in maniera più eclatante, la figura del guerriero esce dai canoni tradizionali maschili, diviene un modello asessuato a se stante, un codice comportamentale, valore assoluto e comune, incarnabili da qualsiasi figura femminile o maschile. Anche il combattimento diviene non più appannaggio di un genere. Tecnica e tecnologia (la scherma cinese e le lame giapponesi) permettono a qualsiasi soggetto, che abbia intrapreso la Via del Samurai correttamente, di giungere alle stesse mete. Un pò quello che si diceva nel Vecchio West: "Dio creò l'uomo e Colt lo rese uguale"
scritto da Kaminski San alle ore 15:03:54
modera i termini
scritto da spiderfrommars alle ore 14:54:05
Ottima Eva, anche io avevo notato il collegamento con "La sposa in nero" di Truffaut ma mi è sembrata più una casualità che una cosa voluta. Certo le modalità espressive di Tarantino sono diverse. Vedo che ti è piaciuta molto di più la Liu che la Thurman. Io trovo la Thurman di un'eleganza unica. Comunque davvero i miei complimenti per la recensione.
scritto da Kaminski alle ore 14:33:20
senti un po' spider ti nascondi dietro a un dito ma sei un vecchio trombone: questo e' una caricatura di un modello maschile, quell'altro non va bene uguale. Facile aspettarsi che le donne cambino il mondo.. non possiamo fare altro che quello che fate voi, piantatela di rompere il cazzo (che non ve lo invidia nessuna) e lasciateci fare, stai sicuro che le cose le faremo sempre a modo nostro ergo meglio. Anche nella violenza: fin'ora in questo film ad avere un filo di pieta' e' Buddy,l'unico uomo della squadra delle vipere assassine.
scritto da o ren ishii alle ore 14:23:22
se non altro fringe sei stato sintetico :-D
scritto da ava alle ore 14:17:30
film spocchioso, presuntuoso, autoreferenziale e vuoto.
Ho detto. :)))
scritto da fringe alle ore 14:12:29
..le donne guerriere ci sono sempre state...fanno scalpore proprio perchè rappresentano un'eccezione...
scritto da spiderfrommars alle ore 03:50:30
la fine degli stereotipi è vicina...non c'è piu' bisogno di forza fisica per condurre l'esistenza e la suddivisione rigida dei ruoli sessuali sta, fortunatamente,crollando...forse se la società maschilista fosse definitivamente crollata, avremmo già un nuovo modello di lettura del femminino e del mascolino piu' ricco e piu' complesso rispetto a questa triste sfilata di figurine piu' o meno gradevoli...l'uscita da questo stallo pero'non è nè la neutralità (amo la differenza di sentire tra uomini e donne e perderla sarebbe un delitto),nè una inefficace ibridazione. Una donna che agita una spada altro non è ,in un'epoca come questa, che una donna con un pene posticcio...appropriarsi di un pene posticcio significa avere comunque necessità di un simbolo maschile per affermarsi e quindi, non essere riuscite a trovare un modello di rappresentazione di sè stesse pienamente autonomo(Tarantino è un uomo)...sorvoliamo poi sul fatto se sia piu' o meno augurabile trovare modelli di affermazione che si basino sulla violenza...
scritto da spiderfrommars alle ore 03:48:35
sei sicuro che sia solo un modello maschile cmq? di donne guerriere la mitologia e' piena. poi hai notato la stessa radice di vir (forza prima di sgnificare uomo) e virgo?
scritto da ava filologa alle ore 03:23:41
per ora accontentiamoci di qualcosa di diverso, che in epoca di omologazione fa sempre piacere. In ogni caso perche' lo devi chiamare caricatura? nella tradizione orientale soprattutto cinese la figura della donna guerriero esiste (la mia prima maestra di tiachi era una cinese laureta all'universita' di Pechino in Taichi)
poi se un giorno o l'altro si iniziasse a parlare di PERSONE al di la' di ogni stereotipo sessuale..
scritto da ava alle ore 03:09:52
...e auto prodotto...
scritto da spiderfrommars alle ore 03:03:23
...anche la donna virilizzata maestra delle armi è una caricatura di un modello maschile...ma sempre maschile è
... forse la lotta sta proprio nella riappropriazione di un modello femminile genuino...
scritto da spiderfrommars alle ore 03:02:40
virago o meno il modello su cui sono create e' sempre una fantasia maschile..
scritto da o-ren ishii alle ore 02:53:18
"mentre la pubblicita’ e la televisione impongono un modello di erotismo compiacente e rassicurante"
...non direi proprio visto che siamo circondati di immaginette di virago piantate come icone sui rottami fumanti del defunto machismo...
comunque...la recensione è interessante (scritta anche molto bene)...a questo punto non mi resta che visionare il film...
scritto da spiderfrommars alle ore 02:37:06
Scritto da: | 25 luglio 2005 a 01:32