Una scuola vista come una citta’ che istiga alla solitudine, con corridoi immensi percorsi da adolescenti solitari chiusi nel loro mondo, nelle loro ossessioni.
Una macchina da presa li rincorre con lunghi piani sequenza, si sofferma con insistenza su primi piani, spesso di spalle, nel vano tentativo di capire una follia che ha trovato un modo come un altro per esplodere.
Il film di Gus Van Sant si ispira ai fatti della Columbine High School che sconvolsero l’America, gia alla base del documentario di Michael Moore vincitore dell’Oscar lo scorso anno. Questa pero' diventa una discesa nell’inferno del disagio giovanile, dove gli adulti sono solo persone sfocate sullo sfondo, e i coetanei parallele con cui raramente ci si incrocia.
Genialmente raggelante.
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Se vi può sollevare il morale, conosco una bulimica orrenda.
scritto da giorgio alle ore 15:20:24
bulimia = ragazza carina...è vero sta diventando uno stereotipo...
scritto da spiderfrommars alle ore 12:01:47
non sono baggianate Giorgio, quella dell'elefante non la sapevo e in effetti il perche' del titolo mi sfuggiva.
scritto da ava alle ore 12:43:10
Qualche annotazione/impressione:
- L'inquadratura da dietro la nuca è la stessa che caratterizza i videogame "sparatutto" in prima persona, gli stessi di cui sono patiti i due autori della strage;
- La scelta di far eseguire tutta "Per Elisa" ha il senso di aiutare a capire come un brano che tutti pensano di conoscere sia, se ascoltato per intero, molto più complesso e articolato di quanto si creda. Esattamente come il mondo dei protagonisti del film;
- L'elefante del titolo è quello di un koan zen nel quale alcuni saggi, in una versione bendati e in un'altra ciechi, vengono messi di fronte a un elefante e lo toccano per capire cosa sia. Uno tocca una zanna, l'altro la proboscide, un terzo un orecchio, e così via. Tutti descrivono cos'hanno toccato, ma nessuno capisce che si tratta di un elefante. Proprio come per la violenza, che tutti descrivono ma che nessuno riesce in fondo a cogliere nella sua essenza;
- la scena cardine (quella del dialogo in corridoio) è stata girata una volta sola con diverse telecamere, che poi sono state eliminate in digitale. Idem per un'altra scena, ripetuta due volte, nella quale si vede un cane che salta;
- Per accentuare l'aspetto labirintico dell'ambientazione sia spaziale sia temporale, è stata inserita qualche incongruenza cronologica: i personaggi danno così ancora di più l'impressione di girare a vuoto.
A parte tutte le baggianate che posso dire io, mi sembra comunque un gran film.
scritto da giorgio alle ore 09:40:24
non credo che l'assasino fosse un genio del male, ma solo un ragazzotto qualunque.. cmq bella risposta "per elisa" a chi accusava Marilyn Manson come fomementatore alla violenza! :-) Per il resto il binomio ragazzina carina=bulumia inizia a diventare un un cliche'
scritto da ava alle ore 19:47:17
no, non direi questo. i film con la morale sono un po' noiosi, alla fine. è che qualche scena un po' così, tipo la doccia tra i due promessi assassini, le ragazze che sono sempre antipatiche e mostruose, molto più dei loro coetanei... il genio del male che suona beethoven e disegna benissimo, e gioca ad ammazare col computer... sono quelle cose che mi hanno lasciata un po' non delusa, ma così. per il resto molto bello, questi corridoi infiniti e le sequenze che man mano vanno incastrandosi... lirico fino all'eccesso, quasi. non so. ma non mi è dispiaciuto vederlo. boh.
scritto da carmilla alle ore 14:20:37
certamente non e' di quei film da cui esci soddisfatto, ma di quelli che irritano, il fatto poi che non abbia "una morale" credo che per molti sia insopportabile.
scritto da ava alle ore 14:03:01
...non l'ho visto...è un film che ha diviso in due i blog critici...o è piaciuto o lo hanno trovato insopportabile...
ciao Carmilla
scritto da spiderfrommars alle ore 10:31:14
non ho ancora capito se mi è piaciuto o no. però è in ogni caso un film molto intelligente.
scritto da carmilla alle ore 20:14:40
Scritto da: | 27 luglio 2005 a 01:45