Belleville e’ la citta’ di New York con una statua della Liberta’ cicciona, la
sua ricchezza si fonda sul vino e infatti molti grattacieli hanno la forma o
sono ornati da bottiglie e il motto che la contraddistingue e’ In Vino Veritas.
Qui arriva,dal lontano paesino francese, Madame Souza sulle tracce del nipote
ciclista rapito dalla mafia per gare clandestine di ciclismo indoor. Con l’aiuto
delle Triplette di Belleville, un trio jazz di arzille vecchiette che si nutrono
di rane pescate tirando nel fiume bombe a mano, e dell’incredibile cane Bruno
che ha un conto in sospeso coi treni da quando un trenino elettrico gli pesto’
la coda, il lieto fine e’ garantito.
Questa la trama surreale di un cartoon
per adulti che ha saputo esilarare il pubblico di solito compassato del
cineforum: quasi muto,ma con una colonna sonora e rumoristica eccezionale, con
molti rimandi al cinema classico (Fred Astaire divorato da un paio di
scarpette.. forse rosse?) e una sapiente commistione di stili: i ciclisti
corrono davanti a un paesaggio non disegnato ma fotogratato in negativo e alla
televione a un certo punto compaiono le immagini elaborate di
Un giorno di
festa di Jacques Tati, il film sa toccare vertici di comicita’ cinica e
coinvolgente.
Vivamente consigliato.
alla caccia preferisco la pesca, o l'adescamento... mi piacciono gli sport silenziosi.
scritto da carmilla alle ore 19:41:21
non pensavo che andassi a caccia di cosciotti col fucile, ma che ti piacesse rincorrerli, anziche' trovarli nel.. frigo?
scritto da ava alle ore 17:38:26
che sport brutale... o lo è solo la definizione?
scritto da carmilla alle ore 16:21:00
strano.. non hai l'istinto della caccia?
scritto da ava alle ore 13:16:02
non chiederlo a me. a me non interessano gli arti in fuga...
scritto da carmilla alle ore 21:56:22
sara' nella fuga che si e' compromessa un arto?
scritto da ava alle ore 18:41:40
e chi lo nega, però di quelle che a correrle dietro sarà stato un allenamento...
scritto da carmilla alle ore 14:02:27
secondo me la nonna era una gran donna, e in gioventu' avra' avuto anche il suo fascino..
scritto da ava alle ore 13:46:03
il nipote? per avere una nonna così, o per avere in testa solo la bici, con quegli occhi da cavallo rassegnato? a me è simpatico il cane Bruno e poi quando sogna...
scritto da carmilla alle ore 10:43:47
porella la nonna? e il nipote allora?
scritto da ava alle ore 02:36:27
...mi sa che vado a vederlo 'sto film....
scritto da spiderfrommars alle ore 12:56:12
ma no! la nonnina è nata così, porella. io opero interventi radicali, con i cosciotti.
scritto da carmilla alle ore 11:08:18
mi riferivo ai post del blog di kiki, orami son veccherella e cecata, si sa..
quando ho visto la nonna con il rinforzo alla scarpa non ho potuto non pensarti, magari ti aveva incontrata in gioventu'?
;-)
scritto da ava alle ore 20:14:57
che ti ridi antipatica? e per cosa mi sarebbe piaciuto, allora?
(attenta a come parli...)
kiky è di poche e buone parole. rende l'idea.
scritto da carmilla alle ore 20:09:57
concordo kiki, se solo scrivessi i post son caratteri un po' piu' grandi! ;-)
scritto da ava alle ore 19:59:51
essenziale e profondo, in una parola: geniale. :))
scritto da kiky alle ore 19:22:38
io quello di olmi l'ho perso.. per ora..
cmq ho capito perche' appuntamento a belleville ti e' piaciuto cosi' tanto.. eheheh.. ;-)
scritto da ava alle ore 18:49:10
mi fa piacere ti sia piaciuto: almeno su qualcosa ci incontriamo. io andrò a rivederlo. cosa che non farò con quello di olmi, pur avendolo apprezzato.
scritto da carmilla alle ore 16:11:27
Scusa di nuovo l'ot.
Il racconto è Le silence de la mer, 1947, di J.P. Melville, tratto dal racconto omonimo di Vercors del '42.
Del film però non si sa nulla.
:-)
scritto da pikolo alle ore 14:32:18
Scritto da: | 26 luglio 2005 a 01:09