Il primo e' stato lo spot del Bacardi Breezer a mostrare un mondo di giovani che davanti alla compostezza degli adulti si fingono "seri": l'episodio dei tre giovani che affittano casa e quello in cui un distinto giovanotto presenta un'educata signorina ai genitori, mentre il primo era quello di una ragazza in analisi che finge al suo piscanalista.
Uno spot carino, anche ironico, ma ora sui nostri schermi imperversa anche quello di una marca di styling per capelli, di cui momentaneamente mi sfugge il nome dove un ragazzo di buona famiglia al seguito dei genitori, viene salutato per strada da giovani "alternativi" che lui finge di non conoscere, in quanto impegnato nella sua recita di bravo figliolo.
Se un caso solo puo' essere un' idea originale, due cominciano a diventare un sintomo, e mi fa riflettere questa nuova moda tra i creativi di mostrare questo mondo parallelo e nascosto dei giovani: ventenni che non hanno nessuna intenzione di rendersi indipendenti rappresentati in un protrarsi di infantilismo che si esplica in queste marachelle.
Sicuramente queste pubblicita' non rispecchiano la nuova generazione che si affaccia alla vita, ma e' comunque triste che venga interpretata cosi'.
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