Los Angeles, 17 luglio 2003 - A poche settimane dall'uscita nelle sale italiane di 28 giorni dopo... di Danny Boyle il regista e la Fox Searchlight, che si sta occupando della produzione del dvd del film, dichiarano ufficialmente sulle pagine del Los Angeles Times che la pellicola in origine prevedeva due diversi finali, uno dei quali molto più pessimistico rispetto a quello che il pubblico ha visto al cinema. Probabilmente la seconda versione verrà inserita nel dvd per dare l'opportunità agli amanti del genere di avere una visione completa del film. 28 giorni dopo...è costato 8 milioni di dollari e ne ha incassati 9,8 in Gran Bretagna e 29 negli Stati Uniti.
Lo spirito scopiazzante che pervade questo film si riflette anche nella scelta del doppio finale a mo' di Blade Runner.
Anche io non credo sia giusto dire che è una cosa scopiazzata. Come ha giustamente scritto Bru quella di girare finali diversi è una cosa capitata centinaia di volte nella storia del cinema. Blade Runner non è stato certo il primo film in cui è successo.
scritto da Alessandro alle ore 20:38:01
il finale alternativo non si può considerare una copiatura di blade runner, è stato fatto x decine e decine di film prima e dopo di quello... viene fatto o per scelta del produttore che, una volta visto il girato preferisce cambiarlo, o dello stesso regista. in ogni caso, tra l'altro, questo film, tecnicamente ottimo, è una buona produzione in tutti i sensi
scritto da Bru alle ore 01:47:42
Ho visto il film.....
Non posso che dire:"Soldi sprecati".
Anche io ho colto questo modo di fare il doppio finale, pedestremente scoppiazzato da Blade Runner e la cosa mi ha fatto innervosire alquanto.
Non toccatemi Blade Runner!!
scritto da Marco alle ore 14:01:45
Scritto da: | 11 luglio 2005 a 17:50
Il paragone con Blade Runner è inaccettabile, chi lo ha proposto è evidentemente all'oscuro delle complesse vicende produttive alle spalle del suddetto film. Analogamente improprio è il discorso sulle "scopiazzature", che evidenzia un'ignoranza ancora più marcata nei riguardi dello spirito citazionale ed auto/eteroreferenziale che da sempre pervade la cinematografia del genere in cui 28 giorni dopo si inscrive.
Scritto da: neilgaiman | 20 agosto 2007 a 16:05