Ieri sono andata a fare il vega test presso la mia farmacia all'avanguardia, quando la farmacista ha notato allegramente che mentalmente sto bene (!) altrettanto scherzosamente ho ribattuto che dopo quattro anni di analisi e' il minimo. La reazione della dottoressa mi ha colpito perche' si e' sentita in dovere di scusarsi come se avesse fatto una gaffe.
Davvero ancora oggi andare in analisi e' un fatto da malati e che va tenuto nascosto? Parrebbe di si, viste le reazioni che di solito provoco in chi metto al corrente di questo mio "vizietto".
Dopo uno sguardo perplesso, l'interlocutore osserva che non saprebbe cosa raccontare, che sarebbe infastidito da una persona che vuole entrarti nella mente e facendo proprio quello che un attimo prima pareva disturbarlo profondamente, tenta di scoprire i segreti di questo cervellino balzano: parare questi colpi e' facilissimo, basta chiedere con lo sguardo di chi ha finalmente trovato un compagno di sventura in questa valle di lacrime"Perche'? ..ci vuoi andare anche tu?!?" che subito risponde con un inorridito "no,no!" e l'argomento psicanalisi viene definitivamente abbandonato.
Ma oggi ho deciso di venire allo scoperto: morbosi dei segreti del lettino, e' il vostro momento!
Debbo innanzitutto tristemente confidarvi che non sono pazza e tanto meno una personalita' multipla come nel famoso film con Joanne Woodward "La donna dai tre volti", e questa opera, fondamentale per l'approccio psicanalitico mio e della mia amica Chiara nell'adolescenza, non viene neppure studiato nelle universita': anzi la mia psicologa non l'ha mai visto! (ma sicuramente un giorno riusciro' a colmare questa sua grave lacuna)
La mia psicologa e' un donnino veramente in gamba: non ha il classico studio con chaise long in pelle nera ne' la pessima abitudine di sedermisi alle spalle: due comodissime poltrone faccia a faccia accolgono le nostre chiacchierate: posso proprio dire che parliamo in eguale misura, talvolta dei miei sogni, (le poche volte che ne ricordo uno) molto piu' spesso le discussioni partono dal cinema dall'arte o dai libri: memorabile la volta che arrivai pressoche' scandalizzata dal fatto che Tolstoj descrivesse il braccio della Karenina come grassoccio: e io che avevo sempre identificato il personaggio nella bellezza eterea di Greta Garbo!
Un altro tema su cui ci siamo soffermate per mesi e che rappresenta un punto di riferimento ancora oggi e ' Frida Khalo e spesso le sedute si trasformano in uno sfogliare di pagine di catalogo (altra nostra eroina e' Georgia o Keffe).
Insomma nulla di eclatante, una monotona esistenza dedicata all'arte.. as usual.
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Più che santità, direi Santa Pazienza!
scritto da ibrab alle ore 16:44:11
cara Ibrab, sicuramente molte persone per sensibilita' o altre nobili motivazioni, assumono un atteggiamento di riserbo, ma chi considera matta te o mi interroga con morbosita' latente (e purtroppo non sono esattamente una minoranza) faccio fatica a giustificarli: se tu ci riesci forse non solo hai trovato Dio, ma anche la strada verso la santita' ;-)
scritto da ava alle ore 01:07:14
sai ava, non credo che tutti siano imbarazzati perchè considerano un "matto" chi va in analisi, come non credo che tutti abbiano la paura di essere additati come tali. talvolta c'è una forma di pudore e di rispetto verso quelle che crediamo - magari erroneamente - essere le problematiche e le sofferenze degli altri. trovarsi attoniti e senza parole, a volte è una forma gelida di rispetto. nel momento della crisi profonda, io ho trovato Dio... e molti pensano che sia matta!
scritto da ibrab alle ore 21:26:48
Scritto da: | 15 luglio 2005 a 01:35